"La montagna non uccide. La montagna non è assassina." Con queste parole forti e chiarissime Marco Bussone, Presidente nazionale dell’Uncem (Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani), interviene nel dibattito sui numerosi incidenti che, anche quest’anno, stanno funestando le nostre montagne.
Uncem ringrazia profondamente il Soccorso Alpino e tutte le forze impegnate nelle operazioni di salvataggio: forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizie. Professionisti e volontari che, ogni giorno, mettono a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Un lavoro encomiabile, spesso reso più difficile da scelte azzardate e impreparazione.
"Una cosa la diciamo con fermezza: c’è troppa impreparazione", denuncia Bussone. In molti affrontano la montagna senza conoscenze adeguate, senza l’attrezzatura necessaria, senza aver valutato correttamente i rischi. L'illusione di un’escursione facile o l’eccessiva fiducia nei propri mezzi portano a tragedie evitabili.
La montagna, con la sua bellezza e la sua potenza, merita rispetto. Non è un parco giochi, non perdona leggerezze. Per questo Uncem invita a evitare ogni azione non attentamente pianificata e ad affidarsi a Guide Alpine, esperti e professionisti del territorio. "Altrimenti si eviti di salire." Un’esortazione dura ma necessaria, davanti al numero crescente di morti e feriti.
"Massima attenzione. Troppi morti e incidenti stiamo registrando. Troppi. Cambiamo verso." È il richiamo finale di Bussone, rivolto a tutti: escursionisti, turisti, appassionati della montagna. Perché la montagna non è assassina. Ma l’imprudenza, sì.