La vicenda di Manolo Pelusi, 45 anni, tetraplegico dalla nascita, rappresenta un caso emblematico di negazione dei diritti fondamentali in Italia. Da oltre cinque anni, Manolo è ostaggio di un’inerzia istituzionale che gli nega il diritto a una vita indipendente e dignitosa, sancito dalla Legge 328/2000 e dalla più recente Legge 227/2021. Nonostante le richieste continue e dettagliate – dal 2020 a oggi – per progetti di vita e assistenza adeguata, il Comune di Pineto e le autorità competenti hanno sistematicamente ignorato le sue istanze. L’alloggio ATER assegnato nel 2021 si è rivelato inaccessibile, e l’assistenza ricevuta è insufficiente: solo 70 ore settimanali, con ore notturne e interi giorni scoperti. La situazione si è aggravata ulteriormente dal gennaio 2025, con il ricovero del padre malato e unico punto di riferimento di Manolo. Nonostante le segnalazioni urgenti, le istituzioni locali e nazionali non hanno offerto alcuna soluzione concreta. Manolo Pelusi ha fondato l’associazione ABILBYTE ODV per difendere i diritti delle persone con disabilità, ma denuncia un sistema che calpesta la legge e la dignità. Chiede ora interventi immediati: un Progetto di Vita completo, un alloggio realmente accessibile, assistenza H24 e accertamento delle responsabilità istituzionali. La sua storia evidenzia le gravi disuguaglianze territoriali in Italia: “Mi domando perché nel Comune veneto di Pescantina una malata di SLA riceva assistenza h24 dal 2004 e io no. L’Italia non è una sola?” denuncia Manolo, che definisce la propria situazione un vero e proprio abbandono umano e burocratico. Il caso Pelusi non è solo personale: rappresenta un monito nazionale sulla necessità di garantire dignità e diritti fondamentali a tutti i cittadini. Questa sera la protesta si è consumata davanti al Comune di Pineto dopo un tragitto a piedi (stazione -via D'Annunzio- Municipio) e davanti alla stampa commuovendo residenti e turisti che affollano la località balneare.
Chi è Manolo Pelusi
Manolo nasce ad Atri (TE) il 4 dicembre 1979, secondogenito di una famiglia da sempre residente a Pineto. Il padre, oggi 77enne pensionato, ha lavorato come operaio edile tutta la sua vita, ora è malato cronico di broncopolmonite ed in cura oncologica ed ha bisogno di ossigeno h24; e non è più in grado di assistere Manolo, di cui si è occupato da solo dalla morte della madre, la quale ha dedicato la sua vita alla famiglia ed all’assistenza al figlio malato a partire dalla tragica notizia che i sanitari dell’ospedale di Atri le diedero al momento della nascita: tetraparesi spastica. Manolo, ha bisogno di assistenza continua per lo svolgimento di tutte le attività di vita quotidiana. Ma ciò nonostante Manolo ha sempre dimostrato la volontà di essere autonomo ed indipendente e sin dalla giovane età si è impegnato attivamente nel sociale, nell’associativismo, iniziando come utente dell’Associazione Dimensione Volontario di Pineto, passando poi anche all’Unitalsi sotto-sezione di Atri, e nel 2010 ha fondato l’Associazione di Volontariato Abilbyte che si occupa di promozione e sensibilizzazione dei diritti delle persone con disabilità con un focus speciale sul diritto alla comunicazione promuovendo l’utilizzo degli ausili informatici che sono la sua passione prediletta. Inoltre, Manolo si è battuto insieme ad altre persone per far sì che la legge regionale sulla Vita Indipendente venisse attuata e promossa: e per scuotere le coscienze e l’inerzia delle istituzioni regionali sono stati costretti a rivendicare i propri diritti persino incatenandosi in segno di protesta presso la sede della Regione Abruzzo. Questo accadeva nel 2013. Ed oggi, a distanza di anni, continua a lottare per vedersi riconosciuti i propri sacrosanti diritti all’assistenza personale, alla vita autonoma ed indipendente, a poter vivere nell’alloggio ATER di cui è assegnatario formalmente dal 2023 ma che non ha mai potuto abitare perché inadeguato ai suoi bisogni di mobilità.
Eugenia Di Giandomenico