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Dicono che il tempo in carcere non passi mai. Sarà per questo che un 35enne detenuto a Sulmona, condannato per spaccio, aveva trasformato la propria cella in una piccola distilleria clandestina. Utilizzando vino, frutta e zucchero accumulati, stava producendo grappa “fatta in casa” da distribuire ai compagni. Scoperto dalla polizia penitenziaria, l’uomo è stato trasferito al carcere di Chieti e ha perso il beneficio del lavoro esterno. Il sequestro di decine di litri di alcol ha scatenato una maxi perquisizione che ha portato anche al ritrovamento di tre cellulari. In carcere, dove vino e birra sono consentiti in dosi controllate, il “distillatore” aveva forse pensato di innovare il menù: peccato che l’iniziativa non fosse apprezzata dalla direzione.