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PANNELLABNGiulianova si prepara a compiere un gesto che ha il valore di una scelta identitaria e civile: intitolare un’area pubblica a Marco Pannella. Non un atto simbolico qualsiasi, ma un riconoscimento sincero verso un uomo che con questa città ha avuto un legame profondo, personale e affettivo. Non è un caso se una larga parte del consiglio comunale, in modo bipartisan, ha già firmato la mozione. Non è un caso se cittadini, professionisti, ex amministratori e figure istituzionali hanno deciso di unirsi per sostenere l’iniziativa. Perché Giulianova era davvero parte della vita di Pannella: il suo mare, le sue passeggiate sul lungomare, le radici familiari, gli incontri e i ricordi che qui aveva coltivato. Pochi giorni prima di morire, il leader radicale aveva lasciato parole chiare: «Salutami Giulianova e il suo mare». Intitolargli un tratto del lungomare significherebbe molto più che fissare una targa o cambiare un nome sulla mappa. Sarebbe il modo di dare un segnale di memoria viva, di trasmettere alle nuove generazioni i valori che Pannella ha incarnato: la nonviolenza, la difesa dei diritti civili e umani, la solidarietà, la laicità dello Stato, la lotta contro le ingiustizie e i conformismi. Giulianova, con questa scelta, dimostra di saper guardare oltre il semplice ricordo. Rende omaggio a un uomo che ha intrecciato rapporti con i grandi della politica e della religione, dal Dalai Lama al Papa, e che al tempo stesso non ha mai smesso di dialogare con i cittadini comuni. Un uomo transnazionale che, però, in questa città di mare aveva trovato un punto fermo del cuore. Il gesto dei promotori e dei firmatari segna una strada precisa: non lasciare che la memoria scivoli via, ma radicarla in un luogo concreto, quotidiano, riconoscibile. E Giulianova, così facendo, si candida a diventare la città custode di uno dei legami più autentici della vita di Marco Pannella. Tra i firmatari della petizione spiccano nomi come l’ex sindaco Antonio Franchi, il notaio Antonio Albini e il presidente dell’Ente Porto Valentino Ferrante.