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Screenshot_2025-09-19_alle_19.23.28.pngAlla cortese attenzione della redazione, mi rivolgo a voi come padre di un alunno della Scuola Primaria “M. Delfico” di Teramo, per esprimere tutta la mia delusione e indignazione nei confronti dell’Amministrazione comunale, che ha dimostrato ancora una volta quanto poco conti la parola data quando si tratta di servizi essenziali per le famiglie. Dopo le ben note vicende che hanno coinvolto la scuola “M. Delfico” — completamente decentrata dal centro storico di Teramo senza alcun confronto con le famiglie che avevano scelto quell’istituto non solo per l’eccellente professionalità del corpo docente, ma anche per la sua posizione strategica — ci siamo ritrovati a subire un vero e proprio peregrinaggio scolastico: i nostri figli hanno cambiato tre sedi diverse in meno di un anno, per poi essere trasferiti alla Cona, con tutte le difficoltà logistiche e organizzative che ciò comporta. Ora, come se non bastasse, un genitore si trova costretto a subire l’ennesima umiliazione, vedendo venir meno anche un servizio basilare come il trasporto scolastico, garantita quando si trattava di riscrivere i figli nella stessa scuola. Il 16 aprile 2025, con il Comunicato n. 386, il Comune annunciava con orgoglio l’attivazione di tre corse giornaliere per il trasporto scolastico: ingresso, uscita alle 13:30 e uscita pomeridiana alle 16:30. Le famiglie, fiduciose, hanno presentato regolare domanda entro i termini previsti, organizzando la propria quotidianità in base a quanto promesso. Eppure, a soli due giorni dall’inizio dell’anno scolastico, ci viene comunicato che la corsa delle 13:30 non sarà attivata, a causa della mancata ricezione “nei tempi richiesti” di tutti i nominativi. Una motivazione che suona come una beffa: come si può scaricare la responsabilità sulle famiglie, quando è evidente che la gestione organizzativa è stata approssimativa e priva di reale volontà di garantire il servizio? La cosa più amara è constatare che lo stesso Comune che oggi taglia un servizio fondamentale per i bambini, ha trovato senza esitazioni 6 milioni di euro da destinare allo stadio di Teramo. Un investimento che, per quanto possa avere una sua logica, stride profondamente con l’incapacità di garantire un pulmino per riportare a casa i nostri figli all’orario scolastico ordinario. Mi chiedo: quali sono le priorità di questa Amministrazione? Lo sport professionistico o il diritto allo studio e alla serenità delle famiglie? Forse i gemellaggi inutili e le cittadinanze onorarie propagandistiche sono le priorità? Chiedo che questa vicenda venga portata all’attenzione dell’opinione pubblica, affinché non passi sotto silenzio l’ennesima promessa disattesa, e affinché chi amministra questa città si assuma le proprie responsabilità.

Con amarezza,

Genitore di un alunno della Scuola Primaria “M. Delfico”
Teramo

QUI LE INTERLOCUZIONI INTERCORSE CON IL COMUNE DI TERAMO

Foto: elaborazione AI