Una lettera dai toni duri, quella diffusa dalla RSU aziendale U-form e indirizzata a tutti i lavoratori. Nel documento, la rappresentanza sindacale prende posizione contro un’altra organizzazione, accusata di utilizzare la struttura sindacale “per fini personali” e di non essere realmente presente nelle battaglie quotidiane a difesa del personale. «Avremmo preferito non esasperare i rapporti – si legge nella lettera – ma il comportamento di alcuni loro iscritti ci costringe a dare voce al malessere che serpeggia tra i lavoratori». Al centro della polemica, alcune dichiarazioni arrivate da rappresentanti della sigla rivale, che avrebbero criticato la RSU per non aver denunciato con chiarezza alcune presunte inadeguatezze. Una posizione respinta con fermezza: «Noi siamo sulle barricate tutti i giorni, ci mettiamo la faccia, il tempo e le risorse. È paradossale che, mentre lottiamo per obiettivi condivisi, ci si trovi accusati come se fossimo complici». La RSU contesta anche la mancanza di iniziative concrete da parte dell’altra organizzazione: «Nelle bacheche aziendali – scrivono – non abbiamo mai visto comunicati, proteste o prese di posizione. Da un anno e mezzo i loro rappresentanti parlano solo davanti alla macchinetta del caffè». Un passaggio specifico riguarda i lavoratori somministrati, categoria considerata particolarmente fragile: «Da anni ci battiamo per i loro diritti, mentre qualcun altro sembra essersi accorto della loro presenza solo di recente». Il comunicato affronta anche il tema della sicurezza sul lavoro, definito “materia in cui tutti dobbiamo fare un esame di coscienza”. Secondo la RSU, l’azienda ha sempre lasciato canali aperti alle segnalazioni, sia da parte della rappresentanza interna che dei delegati esterni. Il finale del documento è riservato a una critica diretta, con toni ironici, verso chi viene definito «pseudo Che Guevara della rinascente»: «Consigliamo un corso accelerato da metalmeccanico, visto che le fabbriche si conoscono vivendole, non osservandole da fuori». Un comunicato, insomma, che segna un punto di rottura nei rapporti sindacali interni e che sembra voler aprire una fase di confronto più aspro in vista delle prossime elezioni RSU.