C’è anche il teramano Giuseppe Stampone, tra i protagonisti della mostra inaugurale di Spazio Ex Caserma, il nuovo progetto della Fondazione No Man’s Land che apre al pubblico oggi, sabato 11 ottobre, a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara. L’artista, noto per la sua ricerca che intreccia arte, impegno sociale e pratiche partecipative, presenta un lavoro inedito concepito appositamente per gli spazi dell’ex caserma di via Roma 59. La mostra, curata da Alessandro Cocchieri, riunisce nomi di rilievo del panorama contemporaneo come Marco Bagnoli, Alberto Garutti, Luigi Ontani, Felice Levini, Donatella Spaziani, Fabrice Hybert e molti altri. Tutti gli artisti sono stati invitati a confrontarsi con la materia ceramica, non come semplice supporto ma come campo di sperimentazione e dialogo con il territorio. “Lo Spazio Ex Caserma è un laboratorio vivo — spiega Cocchieri — dove l’arte non si limita a essere esposta, ma si costruisce nel tempo attraverso la ricerca, la formazione e la relazione con la comunità.” Per Stampone, che da anni lavora sul concetto di arte come strumento civico, l’invito rappresenta l’occasione per proseguire la riflessione sul ruolo dell’artista come narratore e attivatore di coscienze collettive. L’iniziativa si inserisce nel programma Cantiere Aperto, ideato dalla Fondazione No Man’s Land — nata nel 2016 su impulso dell’architetto Yona Friedman e dei galleristi Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier — con l’obiettivo di far dialogare arte e natura nei paesaggi collinari tra l’Adriatico e il Gran Sasso. A Loreto Aprutino, tra ulivi e vigne, la ceramica diventa così il punto d’incontro tra memoria artigianale e linguaggi contemporanei, un terreno fertile dove artisti come Stampone/Sramoone continuano a sperimentare nuove forme di pensiero condiviso.

