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Si è spento questa sera, a  76 anni,  l’Avvocato Gianni (Giovanni) Gebbia, tra le personalità più autorevoli e rispettate del foro teramano. Professionista di grande esperienza, docente, formatore e studioso, ha dedicato la sua vita al diritto penale e alla tutela della deontologia forense. La salma, oggi, martedì 14 ottobre, sarà composta nella Casa Funerarìa Petrucci in Villa Pavone dalle ore 10:30. I funerali si terranno in  Cattedrale di Teramo  mercoledì 15.
Laureato in Giurisprudenza nel 1973 all’Università “G. D’Annunzio”, con una tesi sul tema allora pionieristico “L’inquinamento delle acque e la legge penale”, Gebbia fu allievo di due maestri del diritto: Franco Coppi e Gianfranco Amendola. La sua carriera forense iniziò l’anno successivo, nel 1974, nello studio dell’avvocato Giuseppe Lettieri, tra i maggiori penalisti abruzzesi. A soli 28 anni esordì in Corte d’Assise, iniziando un percorso professionale segnato da impegno, rigore e passione civile. Nel 1983 si iscrisse all’albo degli avvocati e, dal 1991, fu abilitato al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione e alle Magistrature Superiori. Per vent’anni è stato Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, contribuendo alla stesura del primo Codice Deontologico Forense Abruzzese. Dal 2014 ricopriva il ruolo di Presidente di Sezione del Consiglio Distrettuale di Disciplina presso la Corte d’Appello dell’Aquila. Tra i membri fondatori della Camera Penale di Teramo, Gebbia è stato docente di Diritto Penale e Procedura Penale nella Scuola di Formazione Forense dell’Ordine e nella Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università di Teramo. Nel corso della sua lunga attività professionale ha partecipato a processi di grande rilievo, tra cui quello per l’omicidio colposo plurimo legato al crollo del Convitto Nazionale durante il terremoto dell’Aquila del 2009. Nel 1995 ricevette a Roma, presso l’Università “La Sapienza”, la Medaglia d’Oro al Merito Professionale, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Giurista raffinato, docente stimato e uomo di profonda umanità, oltre che tifoso appassionatissimo del Diavolo, vicino al mondo degli scout e all'associazionismo rotariano, Giovanni Gebbia lascia un segno indelebile nel mondo del diritto abruzzese.