
Era stata costretta a lanciarsi dalla finestra del secondo piano per sfuggire all’ennesima aggressione del compagno. Un volo di sette metri. La donna, una 40enne aquilana, aveva però raccontato che non erano state le violenze del compagno, un artigiano 49enne di origini straniere, a provocare la decisione di saltare dalla finestra, pur di sfuggire all’ennesimo raptus. Aveva raccontato inizialmente di essere precipitata per errore, nel tentativo di proteggerlo da conseguenze giudiziarie. I magistrati però non le hanno creduto e l’uomo è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione per percosse e lesioni. Come riferisce il Messaggero, quella notte l’imputato l’aveva colpita alla nuca e al costato, trascinandola lungo le scale. Rifugiatasi in bagno, la donna avrebbe tentato di calarsi dalla finestra prima che l’uomo sfondasse la porta. Ma ha perso la presa, schiantandosi nel vuoto. Con lesioni gravi alla milza, al femore e alle vertebre. A denunciare la verità dei fatti è stato il fratello della donna, che ha riferito la vera dinamica. La lite sarebbe nata da un attacco di gelosia dell’uomo.

