Una comunità raccolta nel silenzio e nella memoria, quella che il 2 dicembre 2025 si è ritrovata a Castel Castagna, nella frazione di Ronzano, per commemorare le quattro bambine che nel settembre del 1955 persero tragicamente la vita a causa dell’esplosione di un ordigno bellico residuato dalla Seconda guerra mondiale. Un evento che ha profondamente segnato la storia locale e che oggi, a distanza di settant’anni, trova un luogo fisico e simbolico nella stele commemorativa inaugurata alla presenza di autorità, famiglie delle vittime, cittadini e numerose scolaresche del territorio.
La cerimonia, organizzata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – Sezione di Teramo, con il patrocinio del Comune di Castel Castagna, rientra nel progetto “Territori di Pace” e nasce con l’obiettivo di restituire dignità e memoria a quattro vite innocenti: Olga e Giuseppina Taraschi, di 4 e 9 anni, e Clara e Maria Lucia Cardone, di 5 e 8 anni. Le cronache dell’epoca riportano la stessa dinamica drammatica: le bambine trovarono casualmente un residuato bellico nei pressi del cimitero e, ignare del pericolo, lo maneggiarono come fosse un giocattolo. L’esplosione fu devastante e non lasciò loro scampo.






L’evento commemorativo ha visto la partecipazione di S.E. il Prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, della Consigliera regionale Marilena Rossi, del Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, avv. Tommaso Navarra, e delle autorità civili, militari e religiose del territorio. Presenti anche le scuole di Colledara, che hanno preso parte con grande sensibilità, contribuendo a sottolineare l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni la memoria degli eventi tragici del passato.
Dopo i saluti istituzionali della Sindaca di Castel Castagna, Rosanna De Antoniis, sono seguiti gli interventi storici curati da studiosi e ricercatori, con un approfondimento sulle “bombe giocattolo”, micidiali ordigni bellici che, durante e dopo la guerra, venivano lasciati nei territori con l’intento di colpire soprattutto i bambini. Un tema doloroso ma necessario, ancora oggi attuale in molte aree del mondo.
Il presidente della sezione ANVCG di Teramo, Silvio Antonini, ha sottolineato il valore della giornata:
«Come Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – Sezione di Teramo, ho fortemente voluto che la memoria di queste giovani vittime non venisse dimenticata, ma celebrata con una stele a perenne ricordo. Ringrazio la Sindaca De Antoniis per aver accolto immediatamente l’iniziativa. Il nostro obiettivo è onorare le vittime, sensibilizzare sui rischi ancora attuali degli ordigni inesplosi, promuovere la cultura della pace e avviare l’iter affinché le quattro bambine vengano iscritte nel Registro nazionale delle vittime civili di guerra.»
Parole di profonda commozione anche da parte della sindaca Rosanna De Antoniis:
«Questa sarà una giornata che rimarrà nella storia del nostro Comune. Ricordiamo quattro bambine innocenti, alle quali venne strappato il futuro dall’esplosione di un ordigno bellico. Oggi, finalmente, restituiamo loro un tributo, un luogo della memoria. È motivo di grande orgoglio che i loro nomi entreranno nel registro nazionale delle vittime civili di guerra.»
La presenza delle famiglie delle vittime ha reso il momento ancora più toccante. A settant’anni dal tragico evento, l’emozione è stata intensa e condivisa: la stele rappresenta non solo un simbolo di dolore, ma anche di riconciliazione con la storia e di consapevolezza civica.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione della stele e un momento conviviale, un modo per la comunità di stringersi attorno a un ricordo che oggi, finalmente, torna ad essere collettivo. Un tributo doveroso per quattro piccole vite spezzate e un messaggio forte affinché tragedie simili non si ripetano mai più.

