Ci sono fili che non servono solo a unire la lana: uniscono le persone. Mani pazienti che intrecciano colori, gesti, respiri. È così che nasce la magia, ed è così che un’intera scuola si scopre capace di tessere un nuovo Natale. Non una metafora, ma un’opera reale, concreta, tangibile: l’addobbo di un intero edificio scolastico e dell’area verde del quartiere in piazza Aldo Moro, realizzato con materiali creati a mano da chi la scuola la vive ogni giorno. Un progetto che nasce dal basso e si affida alla cura di una comunità — bambini, docenti, famiglie — che ha scelto di lavorare insieme, condividendo tempo, fantasia e dedizione. Il 3 dicembre alle ore 10:30, l’area antistante il polo ex Molinari, composto dalle scuole dell’infanzia e primaria San Giuseppe e dalla scuola media Savini, si vestirà di festa: un’esplosione di colori e decorazioni nate nei laboratori creativi che, nelle ultime settimane, sono diventati il cuore pulsante di un’esperienza collettiva. Un laboratorio che non è stato solo un luogo di produzione, ma uno spazio di incontro: dove le mani dei piccoli si sono intrecciate con quelle degli insegnanti, dove l’immaginazione ha preso forma, dove l’idea di comunità è diventata gesto quotidiano. Un progetto che racconta un Natale fatto non solo di luci e addobbi, ma di relazioni, di appartenenza, di cura reciproca. E che ricorda come, a volte, basta un filo — e qualcuno disposto a intrecciarlo — per unire un intero quartiere.

