Una maestra rischia gli arresti domiciliari e la sospensione dal servizio per presunti maltrattamenti sui suoi alunni. L’indagine ha raccolto numerose testimonianze di genitori di Pescara preoccupati per il crescente disagio dei figli, costretti – secondo l’accusa – a vivere tra ansia e paura. I comportamenti contestati riguardano tre diversi istituti, dove la supplente avrebbe mantenuto atteggiamenti aggressivi in un arco temporale ristretto, dal 12 settembre a oggi. La vicenda, riportata dal Centro, nasce dalla segnalazione del padre di un bambino di cinque anni, che ha riferito episodi di violenza fisica e verbale: schicchere, libri sbattuti in testa, tirate di capelli e frasi intimidatorie. Altri genitori, contattati tramite il gruppo WhatsApp della classe, hanno confermato situazioni analoghe. Le dirigenti dei tre istituti hanno raccontato al magistrato ulteriori episodi, tra insulti rivolti ai bambini – inclusi alunni con difficoltà certificate – e punizioni giudicate sproporzionate. Secondo il pm, le testimonianze appaiono attendibili e indicano un rischio concreto di reiterazione, dato che la maestra è tuttora in servizio ed è presente nelle graduatorie provinciali.

