
Un pomeriggio iniziato come tanti si è trasformato in un episodio di intimidazione e violenza verbale che ha scosso la comunità. I fratelli gay Vittorio e Antonio Angelini, che vivono a Trasacco, nella Marsica, hanno ricevuto una serie di chiamate anonime ripetute. Dopo l’ennesimo squillo, Vittorio (nella foto) ha deciso di rispondere: dall’altra parte non c’era solo un tentativo di provocazione, ma un attacco diretto colmo di insulti, minacce e gravi espressioni omofobe. Tra le frasi pronunciate dall’anonimo interlocutore, una in particolare gelerebbe chiunque: “Non uscite per Trasacco perché poi sono cazzi vostri.” Un messaggio intimidatorio che mira a colpire non solo due giovani, ma un principio fondamentale: la libertà di vivere senza paura.
“Nel 2025 c’è ancora chi pensa di potersi nascondere dietro un numero anonimo per sputare odio. Ma una cosa sia chiara: non ci facciamo intimidire. Abbiamo già raccolto tutto e andiamo a denunciare.” ha dichiarato Vittorio, sottolineando che la dignità non si piega davanti alla codardia. I due fratelli si sono recati dalle autorità per presentare una denuncia formale: “Chi pensa di intimidirci ha sbagliato persone. Ora la questione è nelle mani della giustizia.”
A stretto giro è arrivata anche una nota di solidarietà da parte del sindaco Cesidio Lobene, che ha espresso con forza la posizione dell’amministrazione comunale:
“La nostra comunità non tollera alcuna forma di odio o discriminazione. Le minacce rivolte a questi ragazzi sono un attacco ai valori fondamentali di rispetto e convivenza civile che ci uniscono.”
Il primo cittadino ha ribadito che Trasacco è e resterà una comunità libera, inclusiva e coraggiosa, assicurando sostegno pieno ai due giovani:
“A loro va tutta la mia vicinanza e quella della comunità. Forza ragazzi, siamo al vostro fianco. Nessuno deve sentirsi intimidito per ciò che è o per chi ama.”

