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È stata la carenza di mezzi di soccorso, più che la caduta da quattro metri, a mettere seriamente in pericolo la vita di un operaio egiziano di trent’anni, precipitato dal secondo piano dell’ex hotel Salvador in via della Repubblica, a Sulmona. L’uomo, che vive da mesi nella struttura insieme ad altri operai impegnati in diversi cantieri del territorio, era cosciente al momento del recupero, ma le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Trasportato all’ospedale "San Salvatore" dell’Aquila, è ora ricoverato in prognosi riservata per uno sversamento polmonare. Una complicazione che, secondo le prime valutazioni, potrebbe essere stata accentuata dal ritardo nei soccorsi. L’unica ambulanza dedicata alle emergenze era infatti già impegnata e il 118 ha dovuto ripiegare sul mezzo destinato ai trasferimenti interni, costringendo i sanitari a un viaggio più lento e a un arrivo in ospedale posticipato di ore. Sull’incidente e sulla gestione dell’emergenza stanno indagando i carabinieri della compagnia di Sulmona, chiamati a chiarire sia la dinamica della caduta sia le ragioni di una catena dei soccorsi che, ancora una volta, mostra falle difficili da ignorare.