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È un duro sfogo quello del sindaco di Montorio al Vomano, Fabio Altitonante, che a margie della festa di Notaresco, interviene sul clima politico-amministrativo che, a suo dire, si è consolidato negli ultimi anni nel territorio teramano. Un contesto in cui, secondo il primo cittadino montoriese, troppo spesso si fa ricorso a pressioni, ricatti politici e minacce velate per regolare i conti all’interno delle maggioranze. «Quando si vincono le elezioni – spiega il sindaco – vengono eletti otto consiglieri più il sindaco. Se poi vengono a mancare due consiglieri, la domanda è: come si governa? Io l’ho fatto per quasi cinque anni a Montorio, non senza difficoltà». Il problema, secondo il primo cittadino, nasce da un’abitudine diffusa: «Ci si candida con una lista, si sottoscrive un patto di fiducia con il sindaco e con i colleghi, ma poi, se qualcosa non va come si vorrebbe, iniziano i capricci. C’è chi va dal sindaco per ricattarlo, mettendo a rischio la stabilità dell’amministrazione, fino a provocare la caduta del Consiglio comunale». Da qui l’appello alla responsabilità: il confronto politico è legittimo e necessario, anche con idee diverse, ma «chi si candida deve avere il senso delle istituzioni e portare a termine il mandato, andando fino alla fine».