Fernando e Alessandro Di Paolo, imprenditori originari di Tortoreto e titolari di quattro società tra Pescara e Tortoreto, rischiano il rinvio a giudizio per una vasta inchiesta su presunti illeciti legati ai lavori di ecobonus e superbonus. Con loro, riporta oggi Il Centro, sono indagati anche due tecnici, Paolo Cerasoli e Giovanni De Lauretis. A vario titolo, i quattro devono rispondere di evasione fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato per milioni di euro e falso, mentre le società coinvolte sono accusate di illecito amministrativo ai sensi del decreto legislativo 231. Secondo la procura di Pescara, il sistema illecito sarebbe stato ideato da padre e figlio per creare indebiti crediti d’imposta e realizzare una massiccia evasione fiscale, attraverso fatture relative a lavori di riqualificazione energetica e miglioramento sismico in realtà inesistenti o non eseguiti. Al centro dell’inchiesta c’è in particolare un immobile di Tortoreto, per il quale sarebbero state emesse decine di fatture per importi complessivi di decine di milioni di euro.
La presunta truffa allo Stato si sarebbe concretizzata mediante il ricorso allo sconto in fattura, che avrebbe consentito alla Immobiliare Costiera di acquisire crediti d’imposta per oltre 11 milioni di euro, poi ceduti a Enel X e immediatamente monetizzati, con un ingiusto profitto e un corrispondente danno erariale. Lo stesso meccanismo sarebbe stato utilizzato anche per la Camiceria Adipica. Contestati inoltre falsi nelle dichiarazioni inviate all’Agenzia delle Entrate, con attestazioni di lavori indicati come eseguiti quando in realtà non erano ancora iniziati. Parte offesa è indicata l’Agenzia delle Entrate, mentre le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Pescara. Ora spetta al giudice per l’udienza preliminare decidere sul rinvio a giudizio o sull’eventuale accesso a riti alternativi.

