Dimissioni in gruppo per tre storici appartenenti alla FIAB Teramo. Hanno lasciato l’associazione Di Marcello, Ciaffoni e Di Francesco, spiegando pubblicamente le ragioni della scelta nel corso di una conferenza stampa aperta a cittadini, attivisti e a chiunque voglia ora farsi avanti per prendere il loro posto. «La FIAB a Teramo non funziona», ha detto senza mezzi termini uno dei dimissionari, sintetizzando un malessere che – a loro dire – va avanti da tempo e che li ha portati a una decisione definita sofferta ma inevitabile. Un’uscita di scena che, nelle intenzioni, vuole essere anche un gesto di apertura e di rinnovamento. Alla conferenza stampa era presente anche Maurizio Verna, ex assessore, subentrato da poco nel direttivo dell’associazione e destinato a rimanervi, assumendo ora un ruolo centrale nella fase di transizione. Nel corso dell’incontro non sono mancate critiche durissime all’operato dell’amministrazione comunale sul fronte della mobilità sostenibile. Sotto accusa, in particolare, la ciclovia cittadina, definita dai dimissionari come un’infrastruttura «realizzata senza alcun senso», priva di una visione organica e di reale utilità per la sicurezza e la mobilità urbana.
Forti contestazioni anche sul PUMS, il Piano urbano della mobilità sostenibile, il cui “parto”, è stato detto, è ancora atteso nonostante i lunghi tempi trascorsi. Nel mirino finisce infine l’assessorato guidato da Antonio Filipponi, giudicato «non funzionante sotto tutti i punti di vista». Una conferenza stampa dai toni duri, che segna uno strappo netto all’interno della FIAB teramana e rilancia il dibattito su ciclabilità e politiche della mobilità in città.

