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rinaldosecaLa maggioranza che governa il Comune di Castelli entra ufficialmente in crisi. Questa mattina sono arrivate le dimissioni di Alessandro Faiana, storico alleato del sindaco Rinaldo Seca – con lui in maggioranza da circa dieci anni – e di Alessia Di Stefano, delegata al museo. Un doppio passo indietro che apre uno scenario politico complesso e potenzialmente dirompente. Ora il primo cittadino è chiamato a una corsa contro il tempo: per evitare il commissariamento dovrà procedere entro dieci giorni alla surroga dei consiglieri dimissionari e ricostruire i numeri in Consiglio comunale. Ma, secondo indiscrezioni raccolte da certastampa, i primi due dei non eletti non sarebbero disponibili ad accettare l’ingresso in aula. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che rende concreta l’ipotesi dell’arrivo di un commissario prefettizio. Lo spettro del commissariamento si fa dunque sempre più vicino, soprattutto se il sindaco non riuscirà a garantire una maggioranza stabile in tempi rapidi. In questo contesto, a Palazzo di Città si guarda a quella che viene definita l’ultima carta: «Verificherò la possibiloità di aprire un’interlocuzione politica con Cristian Francia», spiega Seca, guardando all', ex candidato sindaco sconfitto alle ultime elezioni,«.. per verificare la possibilità di un accordo di fine mandato». Un’intesa che consentirebbe all’amministrazione di arrivare alla naturale scadenza di giugno 2026, evitando una gestione commissariale. Sul motivo della crisi, le ricostruzioni convergono su un punto: al centro delle tensioni ci sarebbe la nuova governance del museo, tema sul quale si sarebbe consumata la frattura più profonda, in particolare con Alessia Di Stefano, titolare della delega. Scelte non condivise ed equilibri interni saltati avrebbero reso la rottura inevitabile. Nelle prossime settimane si capirà se il sindaco Seca riuscirà a ricucire lo strappo o se, al contrario, Castelli dovrà prepararsi a una nuova fase amministrativa guidata da un commissario. La crisi è aperta, e il tempo – ormai – gioca contro Palazzo di Città.