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La situazione del bilancio 2015 per la Provincia di Teramo è "grave, grave, grave". Si riassume nelle parole usate dalla dirigente alla Ragioneria, la dottoressa Daniela Cozzi, la fotografia finanziaria di via Milli, proprio come dettagliato nella seduta del Consiglio provinciale di questo pomeriggio. Un'assise apertasi, come voluto dal presidente Renzo Di Sabatino, con un aggiornamento sull'iter di riordino delle Province a seguito del decreto Delrio. Una cosa è certa ed è sotto gli occhi di tutti, personale dell'ente in primis: la Regione non sta facendo la sua parte. Non sta chiarendo quali e quante funzioni intende avocare a sè e che fare dei dipendenti che finora e tuttora garantiscono quelle stesse funzioni. Nell'ultimissima riunione tecnico-istituzionale regionale, così come hanno riferito i dirigenti Cozzi e De Camillis, la Regione avrebbe annunciato di volersi riprendere fino al 90% delle cosiddette funzioni non fondamentali. E le altre? E i dipendenti? Una volontà che si sommerebbe anche ad una revoca dell'ulteriore finanziamento annualmente girato alla Provincia e superiore al milione di euro. Da una parte, la Regione Abruzzo che non definisce ciò che va assolutamente definito alla luce delle scadenze fissate a marzo. Dall'altra, l'incombenza di doversi comunque adeguare ai tagli imposti dal governo centrale: la riduzione del 50% delle spese sostenute per il personale. Tradotto, passare da 13milioni di euro a 6,5 milioni. Come si può se non si capisce quali funzioni, quali risorse, e come ridistruibire quelle "fondamentali" che dovrebbero rimanere in capo alla Provincia? Interrogativi che, in modo bipartisan, hanno interessato i consiglieri provinciali nell'ultima seduta. Ma ai quali, le risposte definitive, non potranno arrivare fino a quando non si avrà il quadro chiaro in prospettiva. E se la Regione non dice la sua, la matassa "costi personale e riduzione" assumerà i contorni del paradosso, tra un "sali e scendi" di questo o quel gruppo di dipendenti di cui non si sa bene cosa fare, come e dove ricollocare, come retribuire. Ci sono i pre-pensionamenti, la messa in mobilità, i trasferimenti di settore. Ma tutto in teoria. E in pratica? La scadenza del 31 marzo è dietro l'angolo, ma dalla Regione di delucidazioni nemmeno l'ombra. E se il governo D'Alfonso tace o tergiversa, nè la Provincia di Teramo nè altre Province potranno "programmare e programmarsi". A tutto questo si aggiungono i Comuni, ai quali il presidente Di Sabatino aveva chiesto (a mezzo missiva ufficiale) di verificare e comunicare l'eventualità di poter assorbire dipendenti provinciali: la maggior parte ha risposto che non sono interessati per oggettive difficoltà economiche. Molti altri hanno risposto chiedendo figure tecniche professionali delle quali la Provincia non ha alcuna intenzione di librarsi, anche perchè rientrano nelle funzioni fondamentali destinate a rimanere in via Milli. In questo clima di assoluta incertezza, la chiusura del bilancio 2015 sembra una meteora. La situazione è "grave, grave, grave". Ce n'eravamo accorti. disabatinodiscorsoConsiglio (2)