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Insulti, minacce, dispetti e soprattutto botte. Esasperata dagli atteggiamenti violenti della figlia, una signora di 75 anni di Bellante ha trovato il coraggio e la forza di denunciarla. E adesso, lei, figlia accolta in casa della madre dopo la separazione dal marito, dovrà rimanerle lontana oltre un chilometro e non potrà assolutamente provare a mettercisi in contatto. Lo ha disposto il giudice del Tribunale di Teramo in accoglimento della misura coercitiva personale richiesta dalla procura. La denuncia della pensionata 75enne risale a fine gennaio e svela una convivenza difficile con la figlia che, residente ufficialmente ad Alba Adriatica, in realtà viveva presso l'abitazione della madre a Bellante. La donna ha raccontato di ripetuti atteggiamenti vessatori, insulti, comportamenti al limite della sopportazione e poi, in alcuni sempre più frequenti episodi, anche di botte. Ha provato a resistere la 75enne, poi ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri che si sono messi subito in azione. Fino alla misura coercitiva personale emessa dal gip ed eseguita a Bellante questa mattina. La figlia, N.M., classe 1961, deve rIspondere di violenza privata e maltrattamenti in famiglia. Deve rimanere lontana dalla madre e dalla sua casa oltre un chilometro. Sempre i carabinieri di Bellante, quasi in concomitanza con l'esecuzione della misura d'allontanamento nei confronti della 43enne, hanno notificato ad un 63enne del posto, l'ordine di carcerazione per spaccio di droga commesso nel 2012: l'uomo è stato rinchiuso a Castrogno deve scontare 2 anni e 7 mesi   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI) tribunale-teramo-3