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La Camera di Commercio di Teramo non moll e va avanti. Il decreto con cui la Regione ha di fatto chiuso la procedura di accorpamento delle Camere di Commercio di L'Aquila e Teramo non ha ancora messo la parola fine a questa vicenda. La giunta camerale di Teramo ha deliberato di affidare ai legali (coordinati da Carlo Scarpantoni) il mandato per impugnare l'atto del governatore Marco Marsilio che dà l'avvio alle procedure elettorali per la nomina del nuovo consiglio con l'attribuzione dei seggi alle varie associazioni. Teramo voler attendere il verdetto della Corte Costituzionale, previsto per l'8 aprile, sulla riforma Renzi, la battaglia di 18 Camere di Commercio contro la sforbiciata da 105 a 60 degli enti presenti sul territorio nazionale. Da ricordare che L'Aquila e Teramo, due anni fa, hanno deciso un accorpamento su base volontaria, deliberando addirittura con la medesima tempistica, recepito anche dal Mise che ha sancito la nascita della Camera di Commercio del Gran Sasso, su cui poi Teramo ha fatto dietrofront, ricorda stamattina Il Messaggero, anche con il supporto delle istituzioni locali, probabilmente temendo un depotenziamento. Lo scorso 16 dicembre è arrivata una ulteriore nota con cui il Mise ha sconfessato la volontà di revocare la decisione già assunta, sostenendo che l'iter, di fatto, è completato. Di questo si parlerà, probabilmente martedi in una conferenza stampa che convocherà a Teramo il presidente Gloriano Lanciotti.