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Firmato da Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto contro il caro-benzina. I gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno i loro prezzi e non esporranno nel proprio punto vendita i prezzi medi calcolati dal ministero delle Imprese potranno essere puniti con sanzioni fino a 6mila euro. Dopo la terza violazione accertata dalla Guardia di Finanza, il prefetto può disporre la sospensione dell’attività da 7 giorni a tre mesi. Inoltre, il prezzo medio dei carburanti sarà pubblicato sul sito del ministero delle Imprese in tempi e modi che saranno definiti con decreto del ministero entro 15 giorni. I benzinai avranno poi altri 15 giorni per adeguare la cartellonistica presso ogni punto vendita, anche in autostrada.

 Il decreto carburanti semplifica il meccanismo della cosiddetta “accisa mobile” introdotto con la Finanziaria 2008 con la quale è stata disposta la possibilità di ridurre, con decreto, le aliquote di accisa sui prodotti energetici usati come carburanti o come combustibili per riscaldamento per usi civili al fine di compensare le maggiori entrate dell’imposta sul valore aggiunto derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale, espresso in euro, del petrolio greggio.

Il dl carburanti introduce un bonus fino a 60 euro per gli abbonamenti a bus e treni a favore di chi ha un reddito fino a 20.000 euro. La misura è valida fino al 31 dicembre 2023 ed entro un limite di spesa di 100 milioni di euro. Il bonus è da utilizzare “per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale”.

Torna il bonus carburante di 200 euro per i lavoratori del settore privato. Il bonus è per l’acquisto di carburanti ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. “Il valore dei buoni benzina o di analoghi titoli per l’acquisto di carburanti ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore, se di importo non superiore a euro 200 per lavoratore” si legge nel testo.

Tra le novità spunta la costituzione di una “Commissione di allerta rapida di sorveglianza” al fine “di monitorare la dinamica dei prezzi dei beni di largo consumo derivanti dall’andamento dei costi dei prodotti energetici e delle materie prime sui mercati internazionali”. All’organismo partecipano stabilmente Istat, Ismea, Unioncamere, le Cciaa, la Gdf e gli altri ministeri competenti, oltre alle strutture direzionali del Mimit di cui il Garante si avvale per legge. Fanno parte della commissione anche un rappresentante delle Autorità indipendenti competenti per settore, tre rappresentanti delle associazioni dei consumatori e uno delle Regioni. “Mr. Prezzi” potrà convocare la Commissione per coordinare l’attivazione degli strumenti di monitoraggio necessari all’individuazione delle ragioni dell’anomala dinamica dei prezzi sulla filiera di mercato. Compatibilmente con l’urgenza, il Garante potrà invitare rappresentanti ed esperti del settore per acquisire valutazioni e contributi tecnici.

Il decreto non prevede alcun tetto al prezzo dei carburanti sulla rete autostradale. L’ipotesi era circolata in coincidenza con il primo passaggio del provvedimento in Cdm ma aveva anche suscitato dubbi di costituzionalità e di possibili violazioni alle norme per la tutela della concorrenza.