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gianlucagrimiL'estate 2023 non sarà ricordata come un'estate da record. A registrare una performance negativa è stata soprattutto la domanda "esterna" con una flessione dei turisti stranieri, che in Abruzzo si attestano intorno al 10-12%. L'estate 2023 per l'Abruzzo è stata quella del mordi e fuggi, caratterizzata da un aumento dei prezzi che ha frenato i consumi dei turisti e che ha favorito i pranzi al sacco e in generale una spesa ridotta all'osso. Il comparto ha assestato il colpo, ma la sofferenza - come ribadito dagli operatori turistici e dai rappresentanti delle associazioni di categoria - è evidente.

Complessivamente secondo le stime, dunque, il calo delle presenze è compreso tra il 4 e il 5%: un dato che cambia tuttavia a seconda dei territori. Il bilancio della stagione estiva tracciato dal presidente di Confcommercio Pescara e del Sindacato italiano balneari Abruzzo, Riccardo Padovano, e il presidente regionale di Assoturismo Confesercenti, Gianluca Grimi, restituisce un quadro in chiaroscuro, si legge stamattina sul Messaggero Abruzzo. «Abbiamo avuto una buona stagione per quanto attiene la Costa dei Trabocchi, l'Alto Sangro, il turismo esperienziale e le città d'arte, ma questo vale poco in termini di presenze complessive - ha spiegato Grimi - ha sofferto molto la Costa Teramana, che incide particolarmente sul risultato finale, e di conseguenza è andato in affanno tutto il sistema abruzzese». I motivi principali secondo il presidente di Assoturismo Abruzzo sarebbero due: il maltempo dei mesi di maggio e giugno e il fattore economico. «Il turismo straniero non è mai decollato in Abruzzo e questo è sicuramente un primo dato negativo, ma il calo è stato a macchia di leopardo, non è stato uniforme a tutta la regione: complessivamente possiamo stimare una diminuzione delle presenze intorno al 4-5%. Non possiamo dire di essere andati bene e il tutto in uno scenario caratterizzato da una sensibile mancanza di propensione alla spesa da parte delle persone, parliamo almeno del 20% in meno e questo è un dato oggettivo», ha aggiunto Grimi.