Il titolo Brunello Cucinelli è stato sospeso a Piazza Affari nella mattinata del 25 settembre, dopo un crollo improvviso innescato da accuse di violazione delle sanzioni europee contro la Russia. Le azioni della maison umbra hanno perso fino al 17% in una sola giornata, scivolando ai minimi da fine 2023 e generando forte incertezza tra investitori e analisti. La sospensione è arrivata in seguito a un’ondata di vendite scatenate dalla pubblicazione di un report di Morpheus Research, società specializzata nello short selling. Nel documento, la compagnia accusa il marchio di cashmere di continuare a vendere prodotti di lusso in Russia, nonostante il divieto europeo sull’esportazione di beni di valore superiore a 300 euro, introdotto dopo l’invasione dell’Ucraina. Secondo Morpheus, l’azienda avrebbe proseguito le attività commerciali nel Paese anche tramite forti sconti, aggirando di fatto le restrizioni. Le accuse si aggiungono a quelle avanzate nei giorni scorsi dal fondo inglese Pertento Partners, contribuendo ad amplificare la pressione sul titolo.La replica di Cucinelli non si è fatta attendere: la società ha ribadito “il pieno rispetto delle regole comunitarie” ed escluso ogni utilizzo del mercato russo per lo smaltimento delle giacenze. In una nota, il gruppo ha ricordato come le verifiche dell’Agenzia delle Dogane italiane abbiano confermato la correttezza delle procedure adottate, annunciando al contempo di valutare azioni legali a difesa della propria reputazione e dei propri stakeholder. Riammesse agli scambi nel pomeriggio del 25 settembre, le azioni hanno continuato a viaggiare in territorio negativo. Nella seduta successiva il titolo ha registrato nuovi cali, salvo poi recuperare parzialmente. Gli analisti hanno invitato alla prudenza: se da un lato la vicenda apre un fronte reputazionale delicato, dall’altro alcuni broker – tra cui UBS – hanno confermato le raccomandazioni positive sul lungo periodo, distinguendo la crisi d’immagine dai solidi fondamentali dell’azienda. Il caso Cucinelli mostra quanto, anche per un marchio sinonimo di integrità ed etica nel lusso italiano, la reputazione possa diventare terreno di scontro tra speculazione finanziaria e fiducia del mercato.