L’Ance Abruzzo lancia l’allarme sui pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e sulla mancanza di stanziamenti necessari a coprire il fabbisogno del 2025 e del 2026. A preoccupare l’associazione dei costruttori è il rischio di blocco per centinaia di cantieri regionali, con ricadute dirette sulla filiera edile e sugli obiettivi del Pnrr. Secondo i dati della banca dati Cnce_Edilconnect delle Casse Edili, in Abruzzo sono attualmente attivi 632 cantieri, per un valore complessivo di 1.365 milioni di euro, che non possono aderire al meccanismo dell’adeguamento prezzi. Proprio questa impossibilità esporrebbe le imprese al rischio di rallentamenti o interruzioni dei lavori. Tra questi cantieri, 192 sono collegati a interventi del Pnrr, per un valore stimato in 578 milioni di euro. Il rincaro dei materiali continua a incidere in modo significativo sui costi delle opere pubbliche: secondo i dati Istat, nel 2025 i prezzi di realizzazione risultano ancora superiori a quelli previsti nei prezzari utilizzati al momento delle gare, con incrementi legati soprattutto all’aumento del costo delle principali materie prime rispetto al periodo pre-Covid. L’Associazione ritiene indispensabile un intervento immediato del Governo per garantire risorse aggiuntive e prorogare le misure di compensazione anche al 2026. Le imprese, infatti, stanno sostenendo anticipazioni finanziarie sempre più elevate, difficili da reggere nel medio periodo, con il rischio di una paralisi dell’intero comparto edilizio regionale. Sebbene il tema sia attualmente all’attenzione di Governo e Parlamento nell’ambito della legge di bilancio, Ance Abruzzo auspica soluzioni rapide e concrete per evitare lo stop dei cantieri e proteggere la crescita economica della regione.

