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elezioni“Una vittoria netta delle nostre candidate e dei nostri candidati, il risultato complessivo ci incoraggia e premia un lavoro serio di ricostruzione. Per il centrodestra è una sconfitta che rivela una debolezza evidente: i suoi candidati hanno dovuto fare uno sforzo immane per fare fronte alle divisioni nazionali e al malgoverno regionale”: lo dichiara Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Per Fina “il quadro nazionale, che vede il Pd e in generale in centrosinistra vincere al primo turno in tre capoluoghi di regione su cinque (un dato senza precedenti), e negli altri due andare al ballottaggio da favoriti, si riflette pienamente in Abruzzo. Si affermano in molti Comuni sindache e sindaci di centrosinistra, a cui facciamo gli auguri e ci mettiamo a disposizione per il difficile e decisivo lavoro che affronteranno in questa fase storica. Nei cinque Comuni con oltre 15mila abitanti, sono perfino entusiasmanti le affermazioni di Francesco Menna e Luisa Russo a Vasto e Francavilla al Mare; il dato di Lanciano conferma l’ottimo profilo e l’ottimo lavoro di Leo Marongiu, degno rappresentante di una classe dirigente giovane, competente, che siamo certi continuerà fino alla vittoria del secondo turno nel caso di un possibile, straordinario ballottaggio. Sulmona presenta poi un dato politicamente rilevantissimo: un’alleanza larga delle forze politiche del centrosinistra con i Cinque Stelle raggiunge con Gianfranco Di Piero, il più votato, il ballottaggio in una posizione di favore in un contesto in cui i pronostici davano altri equilibri ed altri favoriti. A Roseto degli Abruzzi purtroppo il centrosinistra paga le divisioni e il mancato sostegno all’amministrazione Di Girolamo: attendiamo i risultati finali e decideremo il da farsi”.
 
E' fuga dalle urne per gli italiani
in questo primo turno di Amministrative: il 54,69% - quasi uno
su due - non ha votato. Si tratta di 5.503.824 persone sulle
12.147.040 complessive. Un dato che si colloca ai minimi nella
storia delle consultazioni elettorali italiane. Dal 2010 ad oggi
il precedente picco negativo per le Comunali si era toccato nel
2017, quando era andato al seggio il 60,07% degli elettori.
Ci saranno analisi di politologi e sociologi che
approfondiranno il fenomeno; per ora parlano i numeri arrivati
alla macchina del Viminale, che segnalano - in particolare - una
profonda disaffezione degli elettori settentrionali e delle
città più grandi. L'affluenza più alta è stata toccata in Umbria
(65,14%), seguita da Puglia (63,21%) e Abruzzo (62,28%): la più
bassa in Lombardia (51,1%), che precede Piemonte (51,42%) e
Lazio (52,48%). Sopra la media nazionale si sono collocate anche
Toscana (59%), Basilicata (58,54%), Molise (58,38%) Campania
(58,12%), Calabria (57,72%).