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Screenshot_2023-03-14_alle_16.19.33.pngOrmai prossimo all’estinzione, l’incolore rimasuglio del Movimento Cinque Stelle teramano si condanna alla disfatta storica con una decisione che sfiora il paradosso politico: l’appoggio al Sindaco uscente, Gianguido D’Alberto. Le motivazioni, che riportiamo fedelmente della dichiarazione rilasciataci dall’ex onorevole Valentina Corneli, sono un manifesto vero e proprio del ruolo storico dei pentastellati: «D’Alberto non ha mai raccolto nessuna delle sollecitazioni e delle istanze che abbiamo portato in Consiglio e, sinceramente, avrebbe potuto fare molto di più e molto meglio… per questo lo appoggeremo». 
No, non stiamo scherzando, è esattamente questa la posizione dei grillini teramani: appoggiare il Sindaco che non li ha mai ascoltati e che avrebbe potuto fare molto di più e molto meglio. 
E pensare che s’erano presentati, cinque anni fa, con un proprio candidato Sindaco, Cristiano Rocchetti, che aveva poi lasciato il posto in Consiglio a Pina Ciammariconi, una delle più prolifiche servitrici di assist alla maggioranza che mai si sia vista in Consiglio Comunale. Vera e propria consigliera in più dei gianguidiani, Pina Ciammariconi è apparsa spesso “ispirata” nelle sue battaglie proprio dalla necessità di compiacere il Primo Cittadino. Vedi, ad esempio, l’attacco all’Ater, poi sublimato dalle recenti dichiarazioni dell’assessore Ilaria De Sanctis. Un lavoro, costante, visibilissimo, che non poteva non portare all’appoggio elettorale che, come dice la Corneli: «Non è ancora ufficiale, ma ufficioso all’80%». Che accordo sarà? «Faremo una lista in appoggio a D’Alberto, così come deciso dagli attivisti nella riunione tenuta sabato all’Hotel Abruzzi - continua l’ex onorevole - dove i nostri attivisti hanno appunto detto che D’Alberto avrebbe potuto fare di più e meglio e che, forse, dall’interno della maggioranza potremo portare le nostre istanze, che fino ad oggi non sono state prese in considerazione».
Quando uscirà la lista, prendete nota dei trenta nomi, perché passeranno alla storia: saranno l’ultima traccia del Movimento Cinque Stelle, l’ultimo colpo di tosse prima dell’estinzione.