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albaneseantonItalia sì Italia no Italia gnamme,  la terra dei cachi. Mi diverte sempre sentire le dichiarazioni dei vari candidati a Sindaco all’indomani degli esiti elettorali. Da sempre non perde mai nessuno e chi, eventualmente, deve ammettere di aver perso, interpreta il voto con abuso di supercazzole puntualizzando subito che c’è chi è andato peggio.
Ha vinto la sinistra a cui piace tanto dividersi, cacciare, insultare, imprecare, accusare. L’obiettivo erano 200 voti in 32. Ne hanno preso qualcuno in più. Hasta la victoria siempre.
Ha vinto il popolo dell’amore. Puntavano a 2000 voti. Amavano così tanto. Con 100 voti in 30, e 12 amanti a zero voti, hanno battuto ogni record e vincono il “Tremon d’or” . La città li ha pesati e giudicati . Possono tornare a casa.
Ha vinto Di Dalmazio. Capace è capace. Porchette e bevute ne ha offerte. Sembra che lo scudiero Rudy ne avesse ordinate altre 17 in caso di ballottaggio. Avrà portato male il numero. Certo che dopo aver gridato al ballottaggio sicuro, sbraitato contro chi dubitava del suo ballottaggio, sgridato chi non scriveva che lui era l’uomo del ballottaggio e che lui, proprio lui, solo lui avrebbe fatto bella Teramo, dopo aver pronosticato tra i 6000 e i 7000 voti magari un pò ci sarà rimasto male. Ma sono convinto che ora dal cappello qualche furbata la tira fuori. Meno male se no che scrivo.
Hanno vinto i 5 stelle. Diciamolo passare dal 40% al 16 % non era facile. Ma ci sono riusciti. Dimostrando quanto ci capiscono di politica e quanto valgono senza il simbolo. Qualcuno pensava bastasse la camicia pulita e la giacca nuova. Qualcuno ha pensato bastasse insultare Mattarella. Da fare santo il giorno dopo. Ora basta accusare la città corrotta, le raccomandazioni, i favori fatti. Bocciati.
Ha vinto Fratelli d’Italia. Nonostante a qualche incontro si fossero presentati l’uomo delle discariche amico di D’Alfonso, e l’uomo dei parchi marini oggi un pò fratello e un pò legaiolo secondo come tira il vento, noti politici che vivono per il bene comune, una volta fatti fuori con un colpo di tacco alla Maradona, hanno portato a casa un bel risultato.
Un discorso a parte meritano Cavallari che avrebbe potuto ottenere di più e Covelli che ha fatto eleggere consiglieri di qualità. Loro due, uomini dell’apparentamento già fatto, meritano una riflessione a parte sul prossimo numero.
Oggi, invece, mentre qualcuno con poca fantasia ci copia, si affaccia un dato di fatto che meriterebbe di essere approfondito: se è vero che con i candidati consiglieri che sono in odore di elezione in caso di vittoria di Morra, a Teramo riavremmo un “Brucchi 3” (lo ha detto la brava Serena Suriani a Teleponte) c’è da chiedersi se i teramani vogliono correre questo rischio. Teramo riassisterà al “j'accuse di Brucchi subito dopo l'elezione” (su Youtube con tanto di abbraccione a Paolo Gatti). Avremo un Sindaco Alex Drastico ? Avremo un Sindaco che grida “Tremon Tremon! Roccetto t’agghia sfraganà. Cavallààà t’agghia magnà ‘u còre. Dalmato traditur t’agghia spetazzà, t’agghia ròmpe l’òssere. D’albèèè t’agghia fa l’òssere cùme nu sàcche de nùce” Riavremo il Sindaco che urla in camicia ? Nel prossimo video della vittoria “Brucchi 3” vedremo ancora Paolo Tancredi grande protagonista o per salvare il soldato Giorgione piangerà disperato a casa. Tornerà in auge il vero macho con le mutande personalizzate dove davanti c'e' scritto: 'I have a dream' e di dietro “Mission impossible'. Su tutto il preoccupante e continuo aumento di chi a Teramo ha scelto di non andar a votare (33%). Chi li recupererà vincerà.

Leo Nodari

leonodarirubri