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morra 768x251Fratelli d’Italia è in rivolta. Da quando il senatore milanese Gnazzio La Russa, noto esperto di problematiche abruzzesi, ha annunciato, ma non in linea ufficiale, solo ufficiosa, che il senatore di Fratelli d’Italia Marco Marsilio sarebbe il candidato presidente del centrodestra per le elezioni regionali in Abruzzo non c’è pace. Si susseguono comunicati e telefonate, le linee WhatsApp vanno a fuoco. E’ chiaro a tutti che la base di Fratelli d’Italia vuole Giandonato Morra e anche la base del centro destra abruzzese tra gli alleati di FdI preferisce di gran lunga l’avvocato teramano.
Chi conosce Giorgia Meloni dal tempo in cui era na ragazzina della sezione Garbatella con Francesco Rossi, Enzo Erra e Giuseppe Zappavigna, chi si ricorda il gruppo degli “Antenati” preferisce il militante Giandonato Morra. Gli abruzzesi che venivano chiamati a Colle Oppio da Rampelli, quando accanto a lui c’era Stefania Montanari, preferiscono Morra perché lui c’era. Chi si ricorda Acca Larentia, Di Nella e tutti gli altri caduti, pretende che a guidare Fratelli d’Italia sia uno che c’era. Chi non sa di cosa stiamo parlando e non ha mai planato su boschi di braccia tese comunque riconosce alla storia di chi c’era un valore che non può essere disconosciuto. Chi ha conosciuto e amato il partito corsaro di Almirante che colpiva a sinistra e a destra, galleggiando sulle ideologie, tradizionalista e sociale, duro e puro, vuole un militante come Morra. I giovani dirigenti di oggi figli di Alleanza Nazionale, abituati alle mediazioni berlusconiane, gradiscono una persona equilibrata e pacata stimata per la sua onesta intellettuale come Morra. Gli abruzzesi che ieri si sono divisi tra Almirante e Rauti, tra Fini e Alemanno ora preferiscono chi c’era, ad un romano che sarà pure bravo, che è socio fondatore del Partito, è Senatore, ma chi lo conosce ?.
La base di Fratelli d’Italia, consapevole di questa unica possibilità per avere nel Paese un Presidente di Regione, chiede che il candidato sia un militante abruzzese, un residente in Abruzzo, che conosce i problemi, che abbia dimostrato con i fatti di essere un buon amministratore. Poi, ovviamente anche una persona seria. Preparata. Stimata. Una persona autonoma dai gruppi di potere economico. Ma questo è ovvio. Una persona conosciuta la cui storia sia garanzia di serietà, trasparenza e militanza.
Secondo l’email che leggiamo l’avvocato Morra avrebbe facile gioco a far “rientrare” nella sua coalizione Fabrizio Di Stefano. Il candidato di La Russa avrebbe le stesse possibilità ?
Noi non sappiamo come andrà a finire. Da semplici cronisti di provincia riportiamo solo i fatti. Una cosa però ci è chiara. Un partito che usa ancora le parole come “Radici”, “Patrioti” che “guarda negli occhi” Almirante che è rimasto nel cuore della gente di destra, quella vera, che punta sulla forza delle azioni e della testimonianza, su trasparenza, onestà e legalità, non può, o almeno non dovrebbe ignorare la volontà sbandierata in mille modi dalle comunità locali dello stesso partito. Se è lo stesso partito.

Leo Nodari

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