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pratiditivoSe per caso ci fosse ancora qualche dubbio sulla forza e la capacità delle comunità di montagna, sulla necessità di continuare a scommettere sull'attrattiva e la vitalità dei nostri borghi, su cosa possa e debba fare un ente territoriale ad hoc come il BIM, credo proprio che questa anteprima dal presepe vivente di Cerqueto sia la risposta adeguata

A CAPODANNO VADO AI PRATI

I Prati di Tivo sono di tutti. I Prati di Tivo come il Gran Sasso sono proprietà chi ci è nato, di chi rispetta quei luoghi sacri, di chi ci lavora, dei turisti che danno lavoro, di chi ci va, di chi ci è passato, di chi torna ogni anno come un amico fedele, di chi se ne è innamorato, di chi lo ama, di chi li ammira da lontano in autostrada, di chi li vede dal finestrino di un aereo, di chi li sogna quando è distante chilometri e di chi ha le sue fotografie appese all’armadio, di chi un giorno è scappato perché non ce la faceva più, di chi vorrebbe cambiarne la storia, di chi non ci crede più, dei bambini che ci giocano nella neve o tra i fiori, dei ragazzi che vanno a fare l’amore, degli anziani che trovano pace, di mio fratello Gino di Sabatino, del mio grande amico Pino Sabbatini, di chi ha visto i propri amici morire, di chi sorride dopo aver sputato sangue per conquistare una roccia, dei Montauti, di Pasquale Iannetti, di Corrado Arnoni, di Giorgio Forti e Fernando di Filippo, di quelli del “Franchetti” , di chi non ci è mai venuto perché non sa che esiste un luogo così. Un luogo così bello, così malato, così preservato, così malmesso, così romantico, così osteggiato è anche mio perché io lo amo. Perché io che ho girato varie volte il mondo posso dire che non esiste un luogo così.
Per far vivere e prosperare un posto così non basta parlare. Non bastano le pur meritevoli iniziative della “Bottega” di Erminio, Antonio, Mauro & co, non servono le invettive elettorali pro domo loro, non bastano gli eroi che si battono con le unghie e con i denti per riempire quel piazzale ancora, sempre troppo grande, perché troppo vuoto, e certo non servono le iniziative spot alla “Ivan Graziani” organizzate così come dice la gente, non basta il bel “Park adventure” , non bastano i volontari e purtroppo non bastano neppure le buone idee di pochi.
Per far vivere e prosperare un posto così occorre l’amore di tanti per questi luoghi incantati, occorre che i senza palle sentano “il tosto”, è necessario sfidare il piccolo potere di chi minaccia di chiudere, di chi sa solo porre vincoli e ostacoli perché è incapace di sognare. Occorre il volere e la presenza della folla, la gente incazzata che chieda con decisione la riapertura legittima degli impianti, occorre testimoniare con i fatti la volontà di migliorare le condizioni di fruibilità dei Prati, per chi è rimasto con coraggio a guadagnarsi condizioni di vita dignitose, e tiene aperto.
Per far vivere e prosperare un posto così occorre che chi si batte non rimanga solo. Occorrono tanti attivisti in prima linea per i diritti di quel territorio. Servi tu e serviamo noi tutti. Solo così si potrà avere un rilancio, quindi più gente e più lavoro, più gente e più attrattive, più gente e più ristoro, nuovi hoteI o rinnovati e così ancora più gente e più lavoro e più attrattive, un sito web che funziona e viene aggiornato (o è meglio metterlo in pausa) , strade sempre pulite, maggiore turismo, più sicurezza, più benessere.
I Prati di Tivo hanno bisogno adesso, non domani, di me, di te, di noi, di tutti coloro che li amano. Adesso non domani. Hanno bisogno di un nuovo punto di partenza, una concreta speranza, una cauta professione di fede in chi può levare il dito o capovolgerlo. Per questo io a Capodanno e non solo a Capodanno le mie vacanze le trascorrò nel freddo pungente e vivo dei Prati di Tivo , tra neve e musica, in allegria, con le guance rosse e il naso ghiacciato. Invece che nel mortifero tepore di un Centro commerciale infestato da individui molli e tristi alla ricerca del loro dio: lo sconto.

LEO NODARI

leonodari