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Siriavirus  

vabbenevabbene, ho fatto confusione. Però pure voi. Ma quante cose devo pensare. E che devo fare tutto io. Avete detto a mitraglia che devo rimanere a distanza e lavarmene le mani. E ho pensato che parlavate della Siria. E però pure loro.  Certo che sono proprio incivili. Ma non lo sanno che non bisogna avvicinarsi l’uno a l’arto ? Certo che si dovrebbero vergognare. Uno dietro l’altro, tutti in fila, uno sopra l’altro. Ma si lavano le mani, con l’amuchina, a lungo, con cura, come ci dice la virologa Durso ? Alle donne avranno regalato fiori ieri come faccio io ? Anche loro hanno il problema dell’Aperistreet che salta?Anche loro sono preoccupati per la mascherina Armani status simbol ?Lloro merendina è bio? Il fazzolettino è fresco agrumi ? O sono bestie in fuga come le scimmie impaurite che fuggono dal Nord per impestare il sud terrone ?Anche loro sono umanoidi dal cervello sottosviluppato che ignorano le più elementari norme di comportamento del vivere civile come il branco di fuggiaschi che correvano, saltavano e gridavano sulle scale della stazione centrale di Milano. Non è tollerabile che quel milione di ragazzini non vadano a scuola. Ma che davvero non hanno paura del corona virus e non parlano del corona virus dalla mattina alla sera. Alternando corona e zia  Mara. Virus e Elettra dal culo come un gorilla. Oddio ma quanta confusione. Ma poi mi dite  che sono rimasto a distanza e me ne sono lavato le mani. E chi sono ? Ma dai . Scopro, per caso, che sono tre milioni di esseri umani sfollati dalla provincia diIdlibFuggono dalla guerra. Da giorni. Da settimane. Da mesi. So bene che non interessa a nessuno. Nessuno ne parla, muoiono in silenzio a migliaia ogni giorno. Ma non di coronavirus. Dunque non interessa a nessuno. Da dicembre sono sotto la neve, sotto la pioggia, dormendo nei campi o nei boschi. Senza cibo ne acqua. Esseri umani. Costretti a vivere all’addiaccio, spinti dal fuoco di russi e siriani verso il confine turco, e impediti a trovare salvezza in Turchia dal muro eretto da Erdogan per impedirgli il passaggio. Senza scarpe, senza vestiti, senza niente. Senza sapere dove andare. Eppure esseri umani.  Muoiono sotto le bombe, mitra, lacrimogeni. Ma non di virus. Dunque il mondo se ne strafrega. Proiettili contro migranti, respinti, in una lotta piuttosto impari. Eppure sono esseri umani. Gran parte di questi uomini e di queste donne sono minori, bambini e bambine, traditi da un mondo che, dopo essersi commosso vedendo l’immagine di uno di loro morto annegato, ha voltato pagina. Perché il mondo, tanto attento ad un raffreddore, non li considera esseri umani. Tanto semplice. Diciamolo com’è. Se questi bambini che muoiono fossero alberi che bruciano in Amazzonia avrebbero maggiore attenzione. 

Mentre qualcuno sta leggendo, io l’ho ripetutoieri mattina in piazza san Pietro, anche per ringraziare il Papa, che già in tre circostanze, ultima l’incontro dei vescovi di Bari di due settimane fa, ha ricordato la tragedia di IdlibNonostante i tempi c’eranomolte associazioni cattoliche, laiche, musulmane, siriane. C’eranotutti coloro che avvertivano il bisogno civile e umano di ringraziare papa Francesco, l’unica autorità mondiale che ha ricordato il dramma dei civili di IdlibTutti coloro che sono sconvolti dalle immagini di quei bambini assiderati, a volte da soli, a volte con i loro genitori o parenti. Da una parte sono costretti a fuggire dalla Siria verso la Turchia da bombardamenti a tappeto ,che violano le regole più elementari del diritto umanitario internazionalee dall’altra sono impediti a trovare salvezza da un muro invalicabile e, a oggi non valicato.

Non è un’emergenza improvvisa, tutto questo va avanti da mesi! Si calcola che ormai siano almeno due milioni gli esseri umani in fuga ammassati al confine turco. Alcune stime parlano di 3milioni di esseri umani, in gran parte bambini. Ripetiamolo. Se questi bambini che muoiono fossero alberi che bruciano in Amazzonia avrebbero maggiore attenzione. 

Se non si trovasse una soluzione, urgente, le operazioni militari raddoppieranno gli sfollati, per i quali non ci sono che piccole tendopoli malconce. Per tutti costoro ci sono soltanto due sottili corridoi umanitari aperti ieri all’Onu e Putin per portargli qualche genere di prima necessità: questo è inammissibile.Occorrerebbelanciare un appello per questa umanità abbandonata e tradita. Per questi nostri fratelli e queste nostre sorelle che non possono essere dimenticate.Forse se ne riparlerà a virus passato. Intanto resto distante e me ne lavo le mani. Il mondo intero è distante e se ne lava le mani. Non rispondeE così l’unico che ha il coraggio di dire che,tacere davanti al male non ci farà bene papa Francesco, diviene davvero l’autorità morale globale riconosciuta da credenti e non credenti. Ancora una volta, il mondo osserva con aria distante, quasi seccata, senza trovare la forza di intervenire per proteggere una popolazione stremata, abbandonata a sé stessa. Si controllano i datti della diffusione del coronavirus, che i medici definiscono come un’influenza un pò più forte,  come fosse un bollettino di guerra. Dimenticando che la guerra, quella vera, esiste ed è soltanto a pochi chilometri da noi.Così restiamo distanti e ce ne laviamo le mani di questi ragazzi e ragazze costrette a fuggire. A fuggire. Come quel tipo. Non ricordo il nome. Costretti a fuggire come quel giovane sfollato e profugo assieme ai suoi genitori. Costretti a fuggire. Come quel bambino. Ora non ricordo il nome. Quasi che vogliano mandarci un messaggio. Si proprio a noi. Quasi che vogliano ribadire con la loro fuga, con la loro croce, con la loro morte, con la nostra indifferenza, l'importanza della dell'accoglienza cristiana. Costretti a Fuggire. Come Gesù Cristo. 

Leo Nodari