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MessaruggitoLo scontro è aperto. La lotta senza esclusione di colpi. I cristiani  sono indiavolati, spinti dal Vescovlegato asovranistiiultracattolici di destra. A Teramo l’avvocato  Giandonato Morra che haattàkke u ciùccie a ‘ndovòle u padrùne o,lancia anatemi. Perché senza battesimo un bambino che bambino è ? E’ lu ver ca ucane muzzekèjesèmb'ostrazzàte. “E’ follia. E’ follia”. E , alla sua rabbia,si uniscono sui social 300 cristiani indemoniati scatenati . Si va dal caposcout Fraticelli che “spera” in un battesimo provvisorio in ospedale, in attesa della festa con pasticcini e champagne, alla Rapacchietta che se la prende con il 41bis in una ideale comunione tra dannati. Non manca Alessandro Recchiutitra sacro e profano, fino al rassicurante Micaletti che prova a spiegare. Ma Morra è irrefrenabile. Gli fa eco Di Ubaldo che parla della metropolitana con collegamento  sconnesso. E Spione prova a spiegare, ma la gente non vuole sentire e e l’eltracattolicoMastroserio definisce i vescovi “suini”. Fantozzi è triste. Lidio Berro prova a spiegare, maDi Francesco chiama alla rivolta contro la Chiesa. Fino ad Antonio Amati che se la prende con il Papa. Lui dice di avere a come modello Teresa di Calcutta che viveva tra i virus. Forse lo fa anche lui ? Olga Piccioni prova a spiegare ma è travolta da Enio Guerrieri che grida “Vergogna”. Non starò qui a ricordare che un certo Gesù, che attiene alla materia,  fu battezzato a 30anni. Ne che esiste un codice di diritto canonico che prevede “ in caso di urgente necessità” la possibilità di “battezzare i bambini in ogni momento” , per esprimere il dono della salvezza , ma nel contempo propone un tempo di preparazione per genitori e padrini da sei mese a un anno. Ma la fede dei cristiani teramani è troppo fervida #mannaggiasanda, e tutti vogliono vedere i bambini  battezzati, subito,#porcomoseneva .  Ma ancora più scatenato è il Vescovo che pubblica sul suo sito una lettera contro il Governo.  C’è una "ferita incomprensibile". Perché si potrà tornare in fabbriche e in uffici, entrare in negozi, andare nei giardini e invece non si potrà partecipare alla Messa domenicale. Cioè, leggi,  alle lucrose gite del turismo religioso con il vorticoso giro di miliardi. “E’ messa in pericolo la libertà di culto” scrive il Vescovo. Addirittura!!. Ma è gravissimo. A nulla vale il fatto che è  già in studio un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza.Prevedendo il distanziamento sociale .Ma, un dubbio mi assale. Comi mi diceva sempre il mio caro amico Don Igor, nelle lunghe passeggiate a Castellalto, è vero che a volte sono troppi i dubbi e poche le certezze . Mi perdonino i  feroci cristiani, pronti a immolarsi per poter andare ad affollare le Chiese. Un dubbio mi turba : dove sono tutti questi ferventi cristiani  quando  - ogni giorno come già previsto - vado a fare la spesa in chiesa ci entro, sosto, prego, rifletto, e non  incontro uno di questi apostoli. Ma dove sono , e dov’erano, questi ultrà di Cristo quando a Messa eravamo sempre i soliti vecchi. La mattina con 4/5 giovani. Sempre gli stessi. Dov’erano questi fanatici oltranzisti,  e dove sono questi legionari della fede,quando si tratta di esprimere la solidarietà in modo concreto. Premesso che non è tempo di polemiche, a questi pagani ultra conservatori -  conservatori principalmente dei loro privilegi e del loro benessere -  ha già risposto Papa Francesco  sottolineando che la Chiesa, quella vera, la Chiesta cattolica, la Chiesa italiana e mondiale ha scelto la prudenza. I veri cattolici ,quelli che non baciano la mano ai politici, quelli che non invitano i cardinali neo nazisti e ladri,  si sono già chiesti : “ dov’è la nostra fede? Nella Parola o in un luogo?” E hanno già risposto. La Chiesa vera, quella di Papa Francesco, non quella degli attici pagati con i soldi del Bambin Gesù, più che soffiare sulla paura, più che fare polemica politica, più che attardarsi sui distinguo, più che puntare i riflettori sulle limitazioni e sui divieti, ha scelto “la prudenza” . E non per arrendevolezza, ma per buon senso, per il bene comune.  Papa Francesco proprio ieri ha ricordato che rischiare è pericoloso e le regole vanno rispettate. E anche la Chiesa ha il dovere di farlo. Certamente la mancanza di un contatto fisico con la comunità è una ferita. A molti la comunione manca moltissimo. Lo capisco.  Allora non è possibile davvero organizzarsi con messe per poche persone? Le Chiese che nella settimana sono sempre semivuote non strariperanno. Per la domenica si sta pensando di aumentare il numero di celebrazioni diminuendo il tempo, con prenotazione. Sono accorgimenti da studiare bene ?Ma un altro dubbio mi assale : se per un cristiano ècertamente ammesso dimenticare Filippo Giordano Bruno :Dio è in ogni luogo e in nessuno, fondamento di tutto. Se gli è consentito non conoscere  Benedetto XVI“Dio è ovunque. Dio è in quel tutto che ci circonda Meno tollerabile è ignorare la Bibbia “Dio è in ogni luogo, è onnipresente”. Ma questi ferventi cattolici desiderosi del pane di Cristo non conoscono neppure il “Laudato sii” e “Il cantico delle creature “ di san Francesco . Edè intollerabileche tutti questi legionari, pronti a morire per la fede, abbiano dimenticato il catechismo che recita:Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo”. Chi cerca Dio può trovarlo dice Sant’Agostino. E sa dove trovarlo dice San PaoloDetto tutto questo, sono convinto che riaprire le chiese per lamessa prima di aver trovato un protocollo di vera sicurezza,sarebbe un grave errore. Anzi, sarebbe una follia. Quasi una violazione del quinto comandamento. Come quando nei “Promessi Sposi” il cardinal Federigo cedette alle pressioni e si lasciò convincere nel fare una processione, per le vie di Milano, con le reliquie di San Carlo. "La processione uscì, sull’alba. Ed ecco il giorno seguente, mentre regnava la presontuosa fiducia che la processione dovesse aver troncato la peste, le morti crebbero. Vi immaginate quanta gente, con il pretesto della messa, uscirebbe di casa? Temo che,guardando le autocertificazioni taroccate, scopriremmo all’improvviso che i cattolici praticanti sono decuplicati. Dio – se esiste come mi auguro – saprà essere presente anche in noi e nelle nostre case, nelle nostre lacrime, nel nostro dolore, nella nostra speranza. E saprà ascoltarci 

Leo Nodari