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KUBRIKCOV

Siamo o non siamo la Regione dove è stato votato un poveretto  che annuncia di sbattere la testa sulla ringhiera per fare musica,mentre  con il suo enorme arnese  punisce le  teramane  ballando sulle onde di un terremoto ? Perché meravigliarsi se un nuovo virus ci sta infettando ? Dopo la coglionaggine  siamoinfettati anche dalla schizofrenia di alcuni politici locali, che con il loro bel culo parato da uno stipendio assicurato, inconsapevoli di ciò che accade nelle case di uno che dovrebbe vivere un mese con quello che loro guadagnano al giornoinconsapevoli delle paure per il lavoro e il futuro, più che per la salute, inconsapevoli del dolore e l’ansia per chi non sa cosa fare,se, come, quando tornerà a lavorare, non la smettono di sparare ordinanze a raffica nell’unico intento di farsi propaganda. Dopo essersi consultati con lo specchio. Che gli avrà dato torto.  “Liberi tutti, liberi tutti”. No, si, forse. “Prudenza. Prudenza”. La lotta non è più contro il virus e i suoi danni catastrofici, ma tra libertà o prudenza. E a decidere è un branco di scimmie ignoranti, persone che non conoscono neppure il nome scientifico dell’aspirina. Chi ne ignora l’esistenza, i valori, i capisaldi,  rivendica i principi della costituzione. Apriamo tutto. No chiudiamo metà, forse. Oggi si, domani no. L’assessore Febo promette di rompere le catene, e promette “tutti al mare “.Con chi, dove, quando e come non appartengono al ragionamento. Tanto non è un ragionamento, è solo propaganda.  Vero o falso non importa. La Regione Abruzzo con l’ordinanza 50 va contro il principio di precauzione, aprendo liberamente alle passeggiate il 1 maggio nei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore nel pieno del weekend . Fermi tutti vi mando i vigili” grida il Sindaco Masciche protesta per  la riviera pescarese intasata da troppa gente. “La Regione Abruzzo è in forte ritardo sull’approvazione della CIG in deroga per i lavoratori abruzzesi. Dobbiamo chiedere scusa ai lavoratori abruzzesi” dice il Presidente Sospiri. “Siamo tra i primi in Italia “ gli risponde l’altro Presidente Marsilio.  “L’ospedale di Teramo ha avuto 100 infettati a causa di ritardi” dicono i medici e i cittadini. “Il nostro è un ospedale modello” rispondono altri“Faremo i tamponi a tutti” dice l’assessore Verì. Non oggi e neppure domani ma presto le faremo. “Non siamo in grado. Non è possibile” gli risponde l’ordine dei medici. “Abbiamo mascherine a sufficienza” dicono dalla Protezione civile”“Non abbiamo mascherine “ dicono nelle farmacie, e quelle  chirurgiche ,che si trovano, costano dalle 2 euro in su. “La curva dei contagi, in Abruzzo,  resta molto contenuta. Ed è sempre in discesa. Oggi solo 7 casi” A dirlo è il bollettino ufficiale del 30 aprile. Infatti il 1 maggio erano 18. La schizofrenia in atto. La mancanza di una cabina di regia fatta da esperti, veri esperti, stanno, di fatto, creando tutte le migliori condizioni affinché il rischio di contagio torni ancora una volta ad aumentare in Abruzzo. La politica si allea con il Covid. Tutto questo senza essere a conoscenza, o senza rendere pubblico, l’indice di contagiosità R0 sul nostro territorio, senza aver pronto un piano chiaro per affrontare la seconda fase della pandemia, senza sapere come poter fare tamponi a tappeto, senza avere tempi certi sulle risposte agli esami, senza avere un’idea su come effettuare il maggior numero di test sierologici.

 Ad oggi, non in Italia, ma nel mondo il distanziamento sociale si è dimostrato il miglior modo per rimanere al sicuro e in salute. Ma questo non basta per sfamare il bisogno di propaganda dei politicanti, che vorrebbero utilizzare l’Abruzzo alla stregua di una cavia in un pericoloso gioco al “chi apre prima” con lo scopo di attaccare lo Stato. Se non ci fosse di mezzo la salute dei cittadini abruzzesi, si potrebbe stendere un velo pietoso su questo atteggiamento. Ma c’è il rischio di mandare  in tilt il sistema sanitario abruzzese. E l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno adesso, nel momento in cui i numeri dei contagi calano e ci avviciniamo alla fase di convivenza con il virus. La confusione è alleata del Covid:  può causare nuove occasioni di contagio e un altro aumento delle positività, che potremmo non essere pronti ad affrontare. Siamo ancora in una fase nella quale è necessario mantenere una linea comune e dare segnali univoci alla popolazione.

La scienza dice che in tempi di crisi emergono comportamenti inattesi e che si liberano in modo sorprendente risorse preziose come solidarietà, comprensione, fiducia, condivisione, gesti di cura, sostegno reciproco. Voglio provare a pensare questo momento come l'occasioneper recuperare quella dimensione collettiva, il Noi, che abbiamo sbiadito da tempo. Questo virus ci ricorda che non siamo onnipotenti, che non tutto è controllabile, ci invita ad allargare le prospettive, ad abbandonare una visione limitata e individualistica, a superare confini e barriere. 

Porta a considerare che isolamento e distanze sono misure che ci rendono ancora più unitiperché indicano che siamo tutti interconnessi, che abbiamo bisogno dell'altro per la nostra sicurezza. E che, per superare questo momento, c'è bisogno di un impegno collettivo. In attesa di un ragionamento serio.

Leo Nodari