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carloantonetti

L’intelligenza, l’energia, la serietà, il carisma. Ma soprattutto la passione, l’amore nel fare le cose che fai, senza la quale non vai da nessuna parte. Che sarebbe successo era nelle cose perché, anche se gli anni passano il leone non cambia pelle. Non può. Magari vorrebbe. Ma non può. C’è qualcosa dentro che ti si agita ogni volta che pensi a quell’amore perduto e che non ti fa vivere bene. La passione  è una cosa che può capire solo chi ce l’ha. Quindi pochissimi. La passioneè una cosa che puoi mettere da parte, puoi coprire, puoi gettare in un angolo, puoi negarla, puoi sublimarla, ma è li. E prima o poi esce fuori. Ritorna. L’unica domanda era “quando”. Il tempo giusto era quello che occorreva per smaltire alcuni  knock down ingiustamente subiti da un uomo che ha dato tanto alla città, fatto tanto per la città, tanto amato e tanto invidiato per i successi straordinari ottenuti. Un presidente che nel 2009 ha portato la nostra piccola città di provincia ad un canestro dal tricolore nel basket e all’eurocup. Quando il basket italiano era world basketOvvio che, più ingiusti sono i colpi, piùnecessitano di tempo per essere assorbiti. Nonostante l’affetto della città sempre immutato e la solidarietà sempre totale. 

Negli ultimi nove anni l’ex presidente non ha mai rilasciato dichiarazioni, non ha manifestato rabbia ne rancore, si è chiuso nella sua famiglia e nel lavoro (e nella fede che non lascia mai soli)facendo finta che lo tsunami gli fosse passato addosso senza lasciare traccia. Ha riposto la sua bicicletta con la quale correva per la città. Ha parcheggiato l’auto con la quale faceva 100mila chilometri l’anno. Ha visto crescere i suoi splendidi figli. Volendo rendere  onore al genio del grande maestro Sergio Leonepotremmo utilizzare  una battuta di un capolavoro  del cinema mondiale.  E dire che, come Noodles (Robert De Niro), Carlo  "è andato a letto presto”.

Fino al lampo: “Ho capito che è arrivato il momento di rimettermi in gioco”. E una alla conferenza stampa nella quale ha comunicato un importante progetto con la palla a spicchi protagonista. Antonetti ha ufficialmente dichiarato che tornerà a legare il suo nome a quello del basket teramano. Dopo nove anni di assenzal’uomo che più di ogni altro rappresenta il basket in Abruzzo, l’amore per il basket, ha annunciato la nascita di un consorzio d’imprese che si adopereranno affinché possa tornare l’entusiasmo per la pallacanestro in una città che per dieci anni, lunghi anni, indimenticabili anni, straordinari anni, è stata protagonista nella massima serie.  AmareTerAmo”, è questo il nome del nuovo consorzio d’imprese che accoglierà tutte le aziende locali che ne vorranno far parte, le quali dovranno impegnarsi a finanziare il consorzio, investire nello sport e sponsorizzare la società di pallacanestro affiliata per un tempo minimo di tre anni. Il consorzio nascerà nel giro di due settimane, e solo allora Carlo Antonetti si muoverà per l’acquisizione di un titolo sportivo. Tutto lascia pensare che il titolo sportivo sia quello appartenente all’attuale Teramo Basket 1960, che al momento della sospensione dei campionati si trovava al penultimo posto del girone C di serie B. Lui stesso – chi altri - sarà direttore generale sia del consorzio, sia della società cestistica.Perché ha già dimostrato di essere in grado di far capire che, quando si collabora i successi di uno sono i successi di tutti e stimolano la passione e l’entusiasmo di tutti.

Finalmente Carlo è tornato ! Con tutto il suo amore per la città,  tutta la sua capacità in grado di collegare un gruppo di soggetti economici per condividere un progetto sportivo che rafforzi e vivacizzi il nostro territorio depresso, rispondendo allo stesso tempo alle esigenze di business delle imprese coinvolte.  Dunque un consorzio,  un gruppo  di amici per riunire quei soggetti economici, aziende ma anche liberi professionisti, che credono nel progetto del Teramo Basket, nell’investimento su giovani e sport,  che ne condividono i valori e che, attraverso di esso, vogliono promuovere la propria attività.  Nascerà un team in cui ognuno sarà chiamato a portare il proprio sostegno a beneficio del gruppo, per raggiungere quei risultati che diano soddisfazioni alla squadra, alla città  e al singolo che la compone. Nascerà  un club esclusivo che crede in un progetto di eccellenza; che cresce come squadra attraverso nuovi sistemi e nuove opportunità di promozione; in cui sentirsi protagonisti nelle decisioni e nei progetti, mettendo le proprie competenze al servizio della squadra e della città. Finalmente nascerà un tassello importante nella costruzione di solide fondamenta per il futuro della pallacanestro e dello sport cittadino. 

Non ci sono dubbi sul fatto che Carlo Antonetti ce la farà. E avrà successo. Perché – può piacere o no – è bravo, è capace, ha una marcia in più. Sono certo che riuscirà a creare nuovamente una squadra ( all’inizio piccola) per raggiungere un obiettivo comune, camminare nella stessa direzione. Ho qualche dubbio invece sul fatto che tutti riescano a comprendere quanto sia importante questa cosa per la città: quando si vivono periodi difficili e complessi come questo comprendere l’importanza di andare tutti nella medesima direzione invece è importantissimoNon farò auguri ne complimenti, ne darò il bentornato. Ma,invece, con Sant’Agostino, a me stesso dirò  “Tieni le tue paure per te e condividi il tuo amore con gli altri”. Ecco, vedete che ti combina Carlo Antonetti, senza volere già faccio parte, nuovamente, della squadra anch’io. 

Leo Nodari