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Circoleo

Prendo spunto da una recente pubblicazione dell’attrice Elisa Di Eusanio,  sulla quale vale la pena riflettere. Visto che questa rubrica estemporanea nasce proprio per invitare a riflettere, ci provo. Da alcuni anni anche in Italia c’è un pesante clima di avversione contro i circhi che ancora propongono spettacoli gli con animali. Va premesso che il circo è indissolubilmente legato agli animali (ed al loro benessere), ma il suggello a questa vera e propria guerra al circo, per la quale va ricordato l’Italia vanta un’antica e nobile tradizione riconosciuta a livello internazionale, è stata l’approvazione a larghissima maggioranza del nuovo Codice dello Spettacolo (legge 175 del 12/12/2017), che prevede una graduale (ma coercitiva) dismissione degli animali dagli spettacoli nei circhi.Ma senza animali appunto, il circo non è più circo. Significherebbe soltanto volere distruggerloPerché non abolire a questo punto i cani o i gatti in casaPensate che il mio Doberman stia bene sul mio terrazzo pur molto ampio. Tutti fanno uscire il cane 3 volte al giorno come faccio io ?  Gli animali non sono fatti per stare in gabbia, ma neppure a casa. Si ammette che il circo, come ogni altra forma di spettacolo, possa piacere o meno, trattandosi di una questione di gusti; personalmente a me fin da piccolo è sempre piaciuto moltissimo. 
E’ comunque una delle massime espressioni dello spettacolo popolare, dove all’interno si può  trovare un pubblico  di ogni categoria sociale: dalle gradinate più “popolari” alle tribune prospicenti la pista- e, soprattutto, di  ogni età. L’ergersi del grande tendone è sempre un momento di festa. E poi gli animalitrattati con cura, il personale del circo che deve adattarsi a sapere fare un pò di tutto a seconda dei bisogni, per realizzare “il più grande spettacolo del mondo”, che ha sempre esercitato negli anni un grande fascino. Certo, non sono più i tempi de “Il circo” (1928) di Charlie Chaplin, o il colossal hollywoodiano “The GreatestShow of Earth” (1952) di Cecil B. de Millee nessun bambino guarderebbe oggi “Dumbo” della Walt Disney (1948). Si perde nel tempo la straordinaria interpretazione del grande Jerry Lewis ne “L’uomo dietro un clown” (1972), per passare quindi a “I clowns” (1971) di Federico Fellini. Cambiano i tempi ma il circo restacultura, storia, tradizioneIlCirco in qualsiasi lingua del mondo nonostante il suono sia diverso è magia. Il circo è quel luogo che quando entri senti la puzza (o odore come preferite definirla ) della segatura , degli animali , è quel luogo dove i grandi ritornano bambini e i più piccoli restano nel loro magnifico mondo incantato . Togliere (come vorrebbe qualcuno) gli animali dal circo è come togliere l’acqua ad un essere vivente , il circo senza animali non può essere chiamato tale ma la giusta denominazione sarebbe semplicemente quella di spettacolo come per il Cirque de Soleil. Ma è un’altra cosa. Bella. Ma diversa. Certo , nel mondo del circo , non tutti sono educati o rispettosi verso gli animali ma mai fare di un’erba un fascio , d’altronde anche coloro che non sono del circo abbandonano gli animali per strada perchè è passata l’euforia del momento.  L’animale del circo cresce e vive in quel luogo e non conosce cosa c’è nella savana quindi il suo habitat naturale non è più la foresta o altri luoghi ma per lui la normalità è il circo , luogo dove è nato ,  cresciuto e nutrito .

Eppure inspiegabilmente, da alcuni anni, l’attenzione e sensibilità delle Istituzioni nei confronti del mondo circense è radicalmente mutato. Da una persona intelligente (il dna non è un’opinione) che vive a Roma e amando gli animali certamente conosce le difficoltà del bioparco, che rischia di chiudere e sopprimere gli animali, mi sarei aspettato un impegno voltoche il benessere animale risulti garantito. Invece il boicottaggio no. Perchè uno spettacolo diventa anacronistico quando nessuno va più a vederlo. Per fortuna la gente, le famiglie italiane amano il circo e lo cercano con gli animali! Risulta legittimo chiedersi a questo punto, come si possa essere arrivati a tutto ciò? Diventa d’obbligo a questo punto considerare che in Italia vige una legge, la n° 337 del 18 marzo 1968 istituita, dove al titolo primo si trova scritto che “Lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Tale legge prevede che tutti i comuni allestiscano delle aree attrezzate (dotate quindi degli indispensabili allacci idrici, elettrici e fognari), per ospitare in maniera dignitosa le imprese del settore circense, costituite è il caso di ribadirlo, da cittadini imprenditori e contribuenti di nazionalità italiana. Da esseri umani, lavoratori, che meritano rispetto. Che certamente amano gli animali più di noi. Il clima da “caccia alle streghe” avvalendosi delle moderne tecnologie informatiche è nemico  dei leoni, elefanti, tigri. Che senza il circo verrebbero abbattuti. Dopo quelli di aprile 2020 quanti contributi potrà dare ancora il Consiglioregionale per mantenere in vita lo “Zoo d’Abruzzo” di Rocca San Giovanni ?  

Un dato di fatto è che sedicenti “amici degli animali”, hanno fatto scuola nell’utilizzare ogni sorta di fake news. La signora Elisa Di Eusanio accetterebbe le critiche al mondo del teatro da parte di persone che in un teatro non sono mai entrate. Non è che quello di sparare a pallettoni contro il circo è diventata una moda pericolosa. Ma soprattutto – una volta chiesto, garantito, accertato – il rispetto degli animali non è che rischiamo di accorgerci che critichiamo tutto ciò che non ci piace, ma mal sopportiamo le critiche a quello che facciamo ? Come scrive Charlie Chaplin  “Il circo è la concentrazione silenziosa dell’arte di giocare senza dire nessuna parola, l’antiteatro, la tecnica dei sordi e dei muti, i grandi attori del mondo.“Proteggiamolo.

Leo Nodari