Il 3 dicembre è un giorno importante per il Premio Borsellino. Un giorno fortunato.
Il 3 dicembre Rita Borsellino e Antonino Caponnetto a Teramo per incontrare dei giovani a pochi mesi dalle stragi lanciavano l’idea di un premio per ricordare i martiri e gli eroi della lotta alle mafie.
Il 3 dicembre 2025 in una bellissima giornata romana il Sindaco de l’Aquila Pierluigi Biondi - a Roma nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, in Largo Chigi.- annunciando il ricchissimo programma di incontri e spettacoli che si svilupperà nella città capitale della cultura 2026 ha ribadito che nel programma sono state coinvolte istituzioni come Sinfonica abruzzese, Teatro stabile d'Abruzzo, Mubaq, Teatrozeta, Gran Sasso Science Institute, Ance, CarispAq, Università, Accademia delle belle arti, Il conservatorio 'Casella' e altre realtà tra cui l’associazione “Società Civile” con il 34° Premio Borsellino. 300 incontri e spettacoli tra musica, danza, arte, letteratura, certo a L’Aquila ma anche in spazi urbani e naturali, in luoghi iconici dell’Aquila e dell’Abruzzo spaziando tra la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, Rocca Calascio, San Bernardino e le foreste vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo,
Il 34° Premio Borsellino con i suoi 12 incontri e 5 spettacoli teatrali e 3 concerti sul tema “Narrazioni positive” dal 27 gennaio “Le radici dell’odio” al 25 novembre “Il coraggio delle donne” certo non è e non ha mai pensato di essere la manifestazione più importante di questo grande progetto multiculturale, multidisciplinare e multiterritoriale, ma, comunque, nei fatti, sarà la rassegna con il maggior numero di incontri organizzati nell’ambito della stessa rassegna dalla stessa associazione.
Un risultato questo molto importante per una manifestazione che ha messo le radici nella sua storia trentennale. dopo aver incontrato oltre 1400 testimoni con più di 1000 incontri essendo diventata “…una manifestazione unica in Italia” come ha detto la Presidente della commissione parlamentare antimafia on. Chiara Colosimo, unica a partire ogni 27 gennaio e terminare ogni 25 novembre con appendici varie (ad esempio a Teramo il 4 dicembre e a Vasto con l’osservatorio per la legalità del consiglio regionale) una a coprire nel 2025 le 4 province abruzzesi.
Il riconoscimento di “Capitale italiana della cultura” ottenuto dal capoluogo grazie al duro, costante e coerente lavoro del Sindaco Biondi, del suo staff e dalle persone che il Sindaco ha voluto attorno a se creando un think tank un laboratorio d'idee, un pensatoio che ha prodotto un progetto altamente multidisciplinare che sviluppa un’azione integrata per la fruizione e la valorizzazione di tutte le forme d’arte ascoltando le proposte giunte dalle associazioni culturali e dal territorio. Un progetto multiculturale che vede l’Aquila capofila d’Italia per accettazione e rispetto del diverso, riconoscimento della loro identità culturale in prospettiva di un effettivo inserimento sociale e quindi, attuazione di progetti educativi finalizzati a prevenire il sorgere di mentalità devianti, e intolleranti nei riguardi di altre culture. Un progetto multiterritoriale che coinvolge tutta l’area provinciale con lo scopo di attivare partenariati e l'obiettivo di sviluppare programmi di intervento finalizzati allo sviluppo di aree territoriali solitamente sub-provinciali. Un progetto che non riguarda solo L'Aquila, ma l'intero Abruzzo e rappresenta un passaggio storico che premia un percorso complesso, sostenuto però dai cittadini, delle istituzioni e del mondo culturale e sociale che ha capito l’importanza .
Il 2026 sarà dunque una straordinaria occasione per mostrare all'Italia e all'Europa una città che è ormai un laboratorio vivo di rigenerazione culturale, morale e civile testimoniando che la cultura non è un ornamento, ma un motore decisivo: ricompone il tessuto sociale, restituisce identità e fiducia, genera nuova economia, nuova energia creativa ed economica è luogo di incontro. Questo è stato possibile perché il Sindaco Biondi ha capito subito, certamente fin dal 2022 quando me ne parlò a Pescara che essere Capitale italiana della Cultura non è semplicemente un riconoscimento: è una responsabilità, un impegno verso le future generazioni della sua città. È la dimostrazione che la cultura è una forza capace di unire, di trasformare, di crescere.
Leo Nodari

