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L’hanno presentata ai Sindaci come riunione della Coalizione di Centrodestra, invitando appunto i Sindaci della stessa area, in vista del rinnovo delle cariche al Ruzzo, ma in realtà, quella che si sta tenendo in queste ore, non può essere affatto considerata una riunione di Coalizione. Il perché, lo spiega il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia - An, Giandonato Morra il quale, essendo finito sulla lavagna dei cattivi per aver criticato la gestione della crisi comunale, non è stato invitato: «Non è affatto una riunione della coalizione, anzi: al contrario, è la dimostrazione evidente della morte della Coalizione…è una riunione di alcune delle forze del Centrodestra, non di tutte quelle che hanno eletto i Sindaci che sono stati invitati a partecipare, ai quali saranno comunicate le ultime novità sulle poltrone…io non voglio commentare e non suggerisco nomi, ma invito i Sindaci a scegliere per qualità e non per imposizione, guardino ai curriculum…solo ai curriculum». A convocare la riunione, dopo la “ritrovata unità” (e le virgolette non sono casuali) sono stati Paolo Tancredi, Paolo Gatti, Maurizio Brucchi e Dodo Di Sabatino, anche se sui nomi, in realtà, non sembra che ci sia poi questa unità, perché se anche, come pare, Brucchi e Tancredi sono pronti ad appoggiare la nomina di Di Lucanardo in cda (ma Dodo aveva chiesto la presidenza) per blindare le garanzia dell’accanimento terapeutico per la Giunta, al contrario Paolo Gatti, che per Dodo nutre una sincera antipatia, porta  quell’Alfredo Grotta che è stato suo segretario fac-totum, col preciso compito di stoppare Di Lucanardo. Da una parte, dunque, quello che resta dell’autorità di Brucchi, cercherà di garantire una poltroncina al “dodiano” Di Lucanardo, dall’altra il multilevel gattiano farà di tutto per garantire al contrario il posto a Grotta. Momenti di alta politica. Alla riunione non partecipa. aggiungiamo per dovere di cronaca, neanche l’area del Centrodestra che si identifica in Di Dalmazio, ugualmente non invitata, in virtù ovviamente della presa di distanza manifestata nella gestione della crisi al Comune di Teramo, a ulteriore dimostrazione di un’ormai avvenuta disgregazione della coalizione. ad’a