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goldrakeQuel pasticciaccio brutto di Via Carducci del 17 ottobre 2019

Quella che si sta consumando in queste ore è l’ennesima figuraccia di una maggioranza confusa su tutto, dai grandi temi, quali il destino dell’Ospedale e la ricostruzione dei plessi scolastici, fino alle operazioni culturali volte al rilancio della città.

Cosa sia davvero successo nella blindatissima riunione voluta dalla maggioranza lo scorso lunedì, per discutere del destino del Goldrake di Carmine Di Giandomenico, non ci è dato di sapere. E’ pero singolare trovare interpretazioni tanto diverse sull’esito della seduta. In poche ore siamo passati dai toni entusiastici e trionfalistici dell ’artista alle posizioni caute e attendiste della Giunta.

Che ci fosse qualche resistenza alle idee avveniristiche del fumettista teramano lo si era capito dalle sue scaramucce con il precedente Assessore alla cultura, quel Luigi Ponziani sicuramente più interessato ai classici latini che ai manga giapponesi. L’impietosa stroncatura che l’Assessore aveva fatto della futuristica riproposizione del “Due di coppe” dell’artista è in tal senso assai emblematica. Due universi, due visioni della città distantissime tra loro. Impossibile, forse, arrivare ad una sintesi.

Chi si aspettava però una maggiore apertura alle proposte di Di Giandomenico dall’arrivo di Andrea Core sarà rimasto deluso. Il neo Assessore, dopo aver sbandierato con fierezza la t shirt del robottone nipponico, è tornato su posizioni prudentissime, in perfetta continuità con quelle del suo predecessore.

Resta da capire se ci sia stato un errore di comunicazione e/o di interpretazione rispetto alle posizioni della Giunta da parte di Di Giandomenico o se si sia trattato piuttosto di una clamorosa retromarcia da partedell’Amministrazione.

Che ci si sarebbe dovuti confrontare con altri enti, Soprintendenza in primis appare cosa scontata e non capiamo davvero perché ci sia stato bisogno di una riunione per metterlo nero su bianco. Quanto all’idea di collocare l’opera in un altro sito, quale ad esempio il lungofiume, essa, semplicemente, non è rispettosa della visione dell ’artista. Di Giandomenico era partito proprio dalla forma circolare dell ’Ipogeo per arrivare ad ipotizzare su di essa l’installazione dell’astronave di Goldrake. Inoltre, come si evince da tante sue dichiarazioni, l’opera avrebbe dovuto dare risalto a Piazza Garibaldi, riconfermandone l’importanza su un piano urbanistico, ma anche economico. In quest’ottica, spostarla altrove avrebbe davvero poco senso.

Insomma un bel pasticcio sul piano comunicativo, che certamente ha alimentato l’idea di una maggioranza poco coesa e che avrà mandato in confusione i teramani, frastornati da informazioni tanto contrastanti.

Rileviamo infine che, con il passare delle ore, sui social si è aperto un dibattito spontaneo e libero, che ha visto i fan del robottone giappon ese confrontarsi con i nostalgici della vecchia fontana.

Ci auguriamo che i nostri concittadini seguano con altrettanta attenzione il dibattito sul destino dell ’Ospedale, quello si fond amentale per la riconferma della centralità del nostro capoluogo.

Pina Ciammariconi Capogruppo M5S Consiglio comunale di Teramo