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Due milioni, subito ed in aggiunta ad altri 1,5 già stanziati dalla commissione Bilancio. È la risposta della Regione, con il crisma della somma urgenza, al disastro provocato dalle ultime mareggiate. Un intervento tampone, quello annunciato dal governatore Marco Marsilio ieri. Una situazione grave, le cui dimensioni esatte, forse, si capiranno bene solo oggi attraverso un report dettagliato. Il presidente, che ieri è stato ascoltato dalla prima e dalla seconda commissione consiliare in seduta congiunta per relazionare sulla proposta di legge, firmata da lui, per istituire l'agenzia di Protezione civile regionale, ha convocato per lunedì a Pescara un vertice con sindaci e parlamentari abruzzesi. L'obiettivo è fare squadra e sistema per aprire un negoziato con il governo, affinché capisca, stavolta, che esistono gli estremi per chiedere lo stato di emergenza, a differenza di quanto accaduto la scorsa estate.

Marsilio ha ribadito chiaramente che è impossibile fare le cose con i fondi locali e ha comunicato di aver parlato sia con il ministro Costa che con il capo della Protezione civile Borrelli. Per quanto riguarda la legge che istituisce l'Agenzia regionale, Marsilio l'ha giustificata con la necessità di superare una normativa ormai vecchia, di agganciarsi a quella nazionale, di attribuire al nuovo organismo maggiore autonomia decisionale, compresa quella di disporre delle risorse direttamente e senza troppi filtri, attraverso la figura del direttore che sarà iper-specializzata e con esperienza.