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DIPASQUALEMANOLACon la nomina di Paolo Gatti, il Consiglio Regionale abruzzese scrive una pagine triste espressione di una classe dirigente priva del senso delle istituzione e dell’interesse comune. Una pagina che segnerà a lungo il rapporto tra l’Abruzzo reale, quello che vive e soffre in una regione duramente colpita dal terremoto e dalla crisi economica, e l’Abruzzo del Palazzo, che sceglie di spendere un milione di euro per garantire a Paolo Gatti una poltrona che non c’era alcuna necessità di assegnare. Va ricordato, infatti, che non esiste alcun obbligo di legge che preveda questa nomina.
Nell’assegnare a Paolo Gatti questa dorata poltrona, la Regione guidata da Marsilio, ha anche evidenziato una totale mancanza di rispetto, sia nei confronti della stessa Corte dei Conti e della stessa Regione, sia nei confronti dei cittadini.
Della Corte e della Regione, perché è fin troppo evidente il conflitto che esiste tra la chiara e nota correlazione che lega i voti “gestiti” da Paolo Gatti e l’elezione di consiglieri che hanno poi, tramite il loro presidente Sospiri, indicato Gatti per la Corte dei Conti; ma anche i voti “gestiti”che hanno eletto quella classe dirigente sottoposta al controllo della Corte dei Conti.
Il mancato rispetto nei confronti dei cittadini è, invece, proprio in quel milione di euro, che si sarebbe potuto impegnare in investimenti pubblici, quali la sistemazione di scuole terremotate.
E poi, se proprio si sentiva un bisogno irrefrenabile di nominare qualcuno, lo si poteva fare indicando un dirigente della Regione, senza alcun aggravio di costi per i cittadini, che invece adesso dovranno pagare con  le loro tasse un milione di euro a Paolo Gatti.
 
Manola Di Pasquale
Presidente del PD ABruzzo