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CONSIGLIOCOMUNALEAvremmo preferito astenerci dal rilasciare dichiarazioni sulla stucchevole querelle, peraltro innescata premeditatamente dalla Ruzzo Reti, riguardante gli esiti del lodo arbitrale e lasciare al Sindaco, in nome e per conto dell’intera compagine di maggioranza, la possibilità di chiudere la questione, ma dinanzi alle scomposte affermazioni della Presidente del C.d.A. della società acquedottistica - del tutto prive della necessaria misura che dovrebbe contraddistinguere chi ricopre un ruolo istituzionale - ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra posizione in favore della verità e della cittadinanza.
Con il recente lodo, il collegio arbitrale ha decretato la cessazione della materia del contendere, a seguito della “ritirata” del C.d.A. composto dalla terna Grotta – Forlini – Cognitti, sostituito dalla nuova composizione.
Alla luce di ciò, vogliamo rivolgere al C.d.A. della Ruzzo Reti alcune domande: perché tanta premura? Per quale motivo si vuole far passare per vittoria ciò che è semplicemente un riconoscimento di fatti? La verità è un’altra.
Ruzzo Reti, per bocca del proprio Presidente, si affanna nel cercare di attaccare a testa bassa e nervosamente il Comune di Teramo, dimenticando di dire che quanto deciso dagli arbitri è conseguenza di una nuova elezione del C.d.A., fatta in fretta e furia e a meno di un anno dalla precedente, proprio nel tentativo di sanare le irregolarità che il Comune di Teramo aveva rilevato nel giudizio arbitrale incardinato, come testimonia la tempestiva comunicazione agli arbitri in merito alla nuova elezione.
Questo è il punto che, invece, la società acquedottistica deve spiegare ai cittadini.
Per quale motivo la Ruzzo Reti ha fatto eleggere all’assemblea un nuovo Consiglio di Amministrazione a pochi mesi di distanza dalla precedente elezione? Non ci si trinceri dietro le dimissioni del dott. Forlini: se quello fosse l’evento scatenante sarebbe stato sufficiente provvedere alla sostituzione di un solo membro.
Va, poi, ricordato che è sufficiente l’accoglimento di una sola eccezione per dichiarare ammissibile un giudizio di illegittimità su un atto. E allora non si perda tempo a spostare l’attenzione su altro: il lodo arbitrale nello stabilire la cessazione dei motivi del contendere proprio a seguito della ritirata di cui sopra, ha accolto la tesi del Comune di Teramo in merito alla mancata trasparenza e non trasmissione degli atti agli organi di vigilanza.
Una carenza gravissima, se si pensa che il soggetto gestore amministra un servizio di interesse primario, in ordine al quale si è sottratto al controllo dei Sindaci circa la trasparenza della propria attività. Cosa aveva da nascondere, cosa aveva da temere nel comportarsi con la necessaria trasparenza?
E allora concludiamo con una domanda: la Ruzzo Reti, piuttosto che mistificare la realtà, perché non inizia un’attività di trasparenza e, come tutte le società partecipate, mette in condizione gli organi di controllo di poter svolgere la propria azione?
Una possibile risposta ce la siamo data. Viene da pensare che tanta protervia sia funzionale a creare un’inutile bagarre in vista della prossima assemblea che vedrà, come punto di discussione, la votazione del bilancio di esercizio, al fine di distrarre i cittadini/utenti da quelli che sono numeri e prassi assai preoccupanti e che, evidentemente, hanno ricadute concrete sui portafogli degli stessi Teramani, in termini di costi caricati sulle bollette.
I gruppi consiliari
Insieme Possiamo
Partito Democratico
Teramo Vive
+Europa
Bella Teramo
Fare Grande Teramo