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DALBERTOCOVIDLa Giunta D’Alberto, sorretta da una maggioranza rabberciata che non è quella votata dai cittadini, ma frutto di un accordo di potere, è riuscita in un’impresa impossibile: scontentare tutti gli attori di questa vicenda a testimonianza di una scarsa capacità amministrativa.
Ha scontentato il Presidente della Teramo Calcio che, con entusiasmo, aveva rilevato la squadra, al quale era stato promesso che a fronte di un adeguamento dello stadio alle nuove norme di sicurezza e tecniche, avrebbe avuto a breve tempo la voltura della convenzione dalla vecchia alla nuova proprietà. Il ritardo prolungatosi per un anno non ha permesso al presidente di poter programmare la parte economica con cui far quadrare i conti con gli investimenti sulla squadra.
Ha scontentato i consiglieri della sua maggioranza e non ha convinto quelli di minoranza non riuscendo a presentare in consiglio un PEF decoroso (basti pensare alla faraonica durata della convenzione fino al 2080, data alla quale quasi nessuno dei principali protagonisti della vicenda sarebbe ancora in vita) senza gli adeguati pareri legali tali da garantire i consiglieri che in caso di voto favorevole si assumerebbero in proprio le responsabilità economiche. Un PEF inizialmente programmato per un tempo di affidamento più breve ma che a man mano è stato prolungato per cercare di far quadrare i conti sulle esclusive esigenze della società SOLEIA.
Ha scontentato i propri cittadini, non riuscendo a intavolare un confronto sulle prospettive di sviluppo della città. Senza minimamente porsi il problema dello squilibrio economico e sociale che un potenziamento della zona di Piano D’Accio porterebbe alla Città di Teramo. E senza porsi minimamente il problema che uno sviluppo della zona a valenza sportiva e ricreativa, pregiudicherebbe di fatto la possibilità di un insediamento in quell’area del nuovo ospedale, dimostrando la carente base programmatica e questo ovviamente non ci dispiace perché il nuovo ospedale di Teramo ha la giusta collocazione sulla collina di villa Mosca.
Ha scontentato i tifosi, anima della passione sportiva della città a cui piace parlare di calcio e godere di sport che vorrebbero identificarsi con un progetto sportivo capace di realizzare un sogno appena sfiorato nel recente passato, nella gestione Campitelli.
E ad ultimo aver inserito come parte integrante dell’accordo una Società Sportiva che invece avrebbe dovuto esistere in maniera parallela ma autonoma.
Una gestione dilettantesca.
Ci si augura che le forze economiche, produttive, sportive della città, prendendo atto di questo dilettantismo, si coagulino nel trovare una soluzione per poter continuare ad avere a Teramo una grande squadra di calcio che giochi in una splendida struttura sportiva e che il PEF venga formulato sulle esigenze dettate dall’Amministrazione, ma questa giunta ne ha le capacità?, e non dalla controparte e instaurando un confronto per trovare la soluzione migliore, evitando squilibri speculativi a cui il PEF portato in discussione in consiglio comunale ha fatto facilmente pensare.


Il Direttivo – Area Blu