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Rifondazione_Comunista_torna_a_protestare_in_piazza_a_Teramo._No_allinvio_di_armi_in_Ucraina_basta_aumenti_di_prezzi_e_bollette_Teramo_9_luglio_2022_formato_piccolo.jpgLa Federazione provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea ha organizzato un presidio in Largo Porta Reale a Teramo, nei pressi del Monumento ai Caduti della Resistenza, per protestare contro l’invio di armi in Ucraina e il carovita, per dire basta ai continui aumenti dei prezzi e delle bollette che stanno mettendo in difficoltà famiglie, lavoratori, pensionati e disoccupati. I militanti di Rifondazione, con il Segretario provinciale Mirko De Berardinis, hanno organizzato così un sit-in effettuando anche un volantinaggio nella zona di Porta Reale ed allestendo striscione e manifesti con su scritto: “Contro tutte le guerre, fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’Italia, no all’invio di armi in Ucraina, stop spese militari, basta carovita”.
“Rifondazione Comunista torna a protestare in piazza - ha dichiarato il Segretario De Berardinis - per condannare la decisione del governo Draghi e del parlamento italiano di aver trascinato il nostro Paese in guerra con la loro scelta di continuare ad inviare armi, missili e bombe in Ucraina ed introdurre ogni giorno sanzioni sempre più dure contro la Russia che non fanno altro che inasprire ed alimentare il conflitto e produrre un pericoloso “boomerang” per la nostra economia. Siamo di fronte alla palese violazione del “ripudio della guerra” sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione. Mentre i “guerrafondai” di centro-sinistra e centro-destra spendono le nostre risorse pubbliche per armi e guerre, noi chiediamo invece di destinare tutti questi soldi alla sanità pubblica, alla scuola, alla ricerca e per sostenere lavoratrici e lavoratori precari, pensionati e giovani disoccupati. Difronte al governo Draghi che parla di pace, ma di fatto sostiene la guerra, aumenta le spese militari e non fa nulla per il carovita noi chiediamo invece di fermare subito il conflitto e il riarmo, bloccare gli aumenti delle bollette, introdurre prezzi calmierati sui generi alimentari di prima necessità, tagliare tutte le accise sui carburanti, aumentare salari e pensioni, tra i più bassi in Europa e fermi da trent’anni. Siamo contro la guerra, senza sè e senza ma, per questo vorremmo un’Italia neutrale. Perciò non ci arruoliamo e non mettiamo l'elmetto della NATO in testa, come fa il PD”.

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