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L’illegittimo e finto rimpasto di giunta annunciato dal sindaco Enio Pavone si è rivelato ieri sera una vera e propria deblace per la maggioranza che non è riuscita a far passar il provvedimento in merito all’introduzione della figura di consigliere comunale delegato, l’ennesima sconfitta per una maggioranza che perde i pezzi invece di rafforzarsi. La proposta di integrazione discussa è, tra l’altro, una chiara interpretazione arbitraria, forzata e distorta mirata solo alla salvaguardia di un equilibrio politico amministrativo ormai appeso ad un filo, che peraltro segue una direzione opposta a quella dichiarata ai cittadini”. Questo il commento del consigliere comunale di Scelta Civica Roseto Flaviano De Vincentiis all’indomani della seduta del consiglio comunale di lunedì 22 settembre durante il quale alla maggioranza di Enio Pavone non è riuscita a far passare l’ordine del giorno sull’introduzione della figura del consigliere delegato, anche a causa dell’astensione di uno dei consiglieri di maggioranza da tempo critico verso le scelte del primo cittadino. “Scelta Civica aveva già annunciato l’incompatibilità di questo tipo di azione con la regolamentazione degli enti locali” continua De Vincentiis “è chiaro l’abbaglio normativo preso dallo staff di maggioranza nell’annunciare in pompa magna una squadra di consiglieri delegati, col solito metodo dell’ amministrare poco chiaro e coerente con le leggi in vigore, quando poi la normativa vigente non li prevede. Si è trattato di una evidente retromarcia del sindaco successiva alla sua politica degli annunci, pertanto auspichiamo che egli rilasci una dichiarazione pubblica con la quale smentisca quanto annunciato qualche settimana fa”. “In linea con la nostra idea di opposizione costruttiva ieri in consiglio comunale abbiamo dimostrato poi la nostra coerenza” conclude il consigliere di Scelta Civica Roseto “sostenendo le due mozioni presentate dal gruppo Roseto Tricolore contro la chiusura del punto nascita di Atri e contro la compartecipazione delle famiglie dei disabili e dei Comuni in materia di prestazioni socio-sanitarie”.