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421984868_773055828194791_3761500759395482693_n.jpg421855597_773055798194794_9130280684603294375_n.jpgll Consiglio regionale ha respinto, con voto con appello nominale (11 favorevoli, 17 contrari e un astenuto), l’emendamento proposto dalla minoranza per il ripristino dei confini della Riserva. "La maggioranza che sostiene il Presidente regionale Marco Marsilio ha nuovamente pugnalato la Riserva naturale del Borsacchio. Dopo il voto notturno spazza-riserva, oggi la maggioranza di centrodestra ha respinto l'ultima possibilità che aveva per tornare sui suoi passi e ripristinare il perimetro originario, approvare il Piano di Assetto Naturalistico e mettere finalmente la riserva nelle condizioni di essere uno strumento di conservazione e valorizzazione del territorio", ha dichiarato Filomena Ricci, Delegato WWF Abruzzo.

Inoltre, questa mattina, scrive sempre il WWF, il Presidente del Consiglio regionale Sospiri e il Presidente della Regione Marsilio si sono rifiutati di ricevere una delegazione in rappresentanza degli oltre 100 partecipanti al sit-in organizzato dalle associazioni ambientaliste davanti al Consiglio regionale a L'Aquila. Si sono così rifiutati di ricevere dalle mani dei promotori le oltre 22.000 firme raccolte fino ad oggi contro la cancellazione del Borsacchio. Le firme sono state quindi affidate al Sindaco di Roseto che è stato ricevuto dalla commissione consiliare regionale.

Nel corso della seduta della Conferenza dei Capigruppo di questa mattina è stato ascoltato il sindaco di Roseto in merito alla riperimetrazione della Riserva del Borsacchio ma senza nessuna novità di rilievo se non la consegna delle 23 mila firme.

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Ma non solo: l'avvio dei lavori del Consiglio, previsto alle ore 12, è stato rinviato di ora in ora fino a quando alle 15.30 i cittadini hanno dovuto riprendere i pullman per tornare nelle loro abitazioni. È vergognoso che chi rappresenta le istituzioni abbia scelto di chiudersi nel palazzo e non accogliere la voce dei cittadini che, attraverso una presenza pacifica e colorata, hanno manifestato davanti al Consiglio. La battaglia per la Riserva del Borsacchio non si chiude oggi. Faremo tutto il possibile affinché la riserva torni ad essere quello che deve essere, chiude la Ricci. A perorare la causa della riserva del Borsacchio c'era anche il Sindaco di Teramo che ci ha allietato con un video realizzato dal suo "giovane uomo social" assunto nel suo staff oltre agli ambientalisti e a vari rappresentanti della Cgil con a capo il segretario provinciale Cordone.

“Avevamo chiesto buonsenso e rispetto verso la comunità rosetana e teramana nel suo complesso: non si può vanificare con un blitz notturno il lavoro fatto, seppur con ritardo, negli ultimi due decenni, ma bensì è necessario fare della condivisione e del confronto due virtù essenziali per una buona amministrazione. Appare assurdo che mentre il VicePresidente Emanuele Imprudente, delegato per materia, lavorava a quattro mani con il Comune di Roseto per istruire le osservazioni e incanalare le proposte nel giusto iter, la stessa maggioranza del centrodestra, a firma di Emiliano Di Matteo, Umberto D’Annuntiis, Federica Rompicapo e Simona Cardinali, cancella la Riserva. Ci saremmo aspettati oggi un ripensamento di fronte alle 23.000 firme raccolte e depositate. Abbiamo invece assistito ad una risposta disinteressata, se non arrogante, da parte del centrodestra abruzzese e teramano. Ancora una volta tutti i rappresentanti teramani sono rimasti silenti, come avvuto sulla rete sanitaria regionale, commissariati da diktat di partito che tutto fanno meno che tutelare la nostra Provincia.” dichiara il Consigliere Regionale Dino Pepe.
 
“La richiesta del Sindaco di Roseto, audito in conferenza dei capigruppo, puntava alla necessità di tornare alla perimetrazione originale per poi continuare un confronto positivo e proficuo tra tutti i livelli istituzionali: in questa direzione i provvedimenti approvati all'unanimità dall'assise civica rosetana in seduta straordinaria e poi l'adozione del Piano Assetto Naturalistico a conclusione dell'iter di competenza comunale. Una richiesta caduta nel vuoto, uno schiaffo ad una comunità che su un tema di vitale importanza aveva avuto la maturità di convergere su una posizione unanime, oltre gli schieramenti e le contrapposizioni partitiche, di rispetto per il nostro territorio.” Continua il Segretario di Presidenza del Consiglio Regionale abruzzese Dino Pepe.