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È stato firmato ieri mattina a Fano Adriano il Patto di gemellaggio “Terre dello Zafferano” tra il Comune teramano e quello aquilano di Navelli, dando vita a un’alleanza simbolica e concreta tra due comunità accomunate dalla coltivazione di una delle spezie più pregiate al mondo.

La cerimonia si è tenuta in un clima di forte partecipazione civile nella sala comunale che, per l’occasione, è stata ufficialmente intitolata a Luigi Riccioni, cittadino benemerito di Fano Adriano. Un omaggio sentito che ha preceduto la firma del patto tra i sindaci Luigi Servi (Fano Adriano) e Paolo Federico (Navelli).

«Il gemellaggio – si legge nella nota congiunta – nasce dalla volontà di costruire un legame duraturo e concreto tra due territori che, pur con esperienze diverse, condividono oggi un'identità comune: lo zafferano come motore di sviluppo sostenibile, patrimonio culturale da valorizzare e risorsa per nuove economie di montagna».

Il sindaco Luigi Servi ha sottolineato il significato strategico dell’intesa: «Con questo gemellaggio vogliamo dare un segnale forte: valorizzare l’identità agricola del nostro territorio puntando su qualità, sostenibilità e tradizione. Lo zafferano, grazie anche all’impegno della nostra giovane realtà locale – la Papilio, che ha avviato la coltivazione dei preziosi bulbi – rappresenta per noi un’opportunità di crescita e di futuro».

A fargli eco, il sindaco di Navelli Paolo Federico, rappresentante di uno dei luoghi simbolo della produzione dello zafferano in Italia: «Navelli ha una lunga storia legata allo zafferano, ma oggi più che mai è importante creare sinergie tra territori. Solo unendo le forze possiamo affrontare le sfide che attendono le aree interne e montane».

Con questo patto, Fano Adriano e Navelli avviano un percorso di collaborazione che toccherà ambiti culturali, agricoli, turistici ed educativi. Le “Terre dello Zafferano” si candidano così a diventare un laboratorio di buone pratiche per il rilancio delle economie di montagna, nel segno della qualità e della cooperazione.