“Il disavanzo non è debito, ma crediti non incassati”. È questa la linea difensiva espressa con fermezza dai segretari locali dei partiti di centrodestra, in risposta alle accuse mosse dalle forze di opposizione sulla presunta cattiva gestione finanziaria del Comune di Atri.
In un documento firmato da Michele Capanna Piscè (Forza Italia), Mimma Centorame (Fratelli d’Italia), Aurora Paolini (Noi Moderati) e Ludovica Di Nicolantonio (Lega), si respinge con decisione la narrazione “strumentale e distorta” offerta – a detta dei firmatari – dalle forze di centrosinistra, tra cui Prospettiva Atri (PD, Azione, M5S) e Sinistra Italiana.
Durante la conferenza stampa del 30 maggio, il sindaco Piergiorgio Ferretti ha illustrato i dettagli del disavanzo, chiarendo che non deriva da spese eccessive o sprechi, ma da una mancata riscossione di tributi e crediti accumulati nel tempo.
I numeri del disavanzo
Secondo i dati forniti, alla data del 31 dicembre 2024, il Comune di Atri vantava crediti esigibili per:
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€ 3.334.193,00 da TARI non riscossa
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€ 2.556.958,00 da IMU non incassata
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€ 81.123,00 per sanzioni del Codice della Strada non pagate
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€ 97.558,00 da canoni di locazione e oneri concessori
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€ 5.995,00 per servizi scolastici (mensa e trasporto)
A questi si aggiungono circa € 2.200.000,00 legati a un contenzioso sulla rete del gas. Il totale dei crediti ancora non riscossi supera dunque gli 8,3 milioni di euro. A essi vanno aggiunti anche circa 4 milioni di euro stralciati nel 2015 perché giudicati inesigibili.
“Parlare di dissesto finanziario – scrivono i segretari – è fuorviante e in malafede. I bilanci del Comune sono stati regolarmente approvati, con pareri favorevoli del revisore dei conti”.
Fiducia al sindaco e piano di risanamento
La maggioranza rivendica un piano di riequilibrio “serio e responsabile”, che non prevede aumenti della pressione fiscale ma si concentra su una riorganizzazione della spesa, il rafforzamento delle attività di riscossione e una maggiore efficienza amministrativa.
I rappresentanti del centrodestra sottolineano come la bassa fiscalità storica del Comune abbia inciso sulla capacità di recupero, così come le limitazioni imposte durante il periodo pandemico.
Il comunicato si chiude con il rinnovato sostegno al sindaco Ferretti e alla sua giunta, riconoscendo la complessità della situazione e l’impegno nel gestirla.
“Siamo uniti, determinati e totalmente al servizio della comunità di Atri”, concludono i firmatari.