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RABBUFFOBERARDO“L’inerzia del sindaco Gianguido D’Alberto sulla ricostruzione della sede ARPA in piazza Martiri Pennesi sta generando conseguenze gravi e costose per la città”. A lanciare l’attacco è Berardo Rabbuffo, che punta il dito contro l’Amministrazione comunale per la gestione della vicenda legata al futuro dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.

Secondo Rabbuffo, il primo cittadino avrebbe colpevolmente ignorato il progetto presentato da ARPA per la demolizione e ricostruzione della storica sede in centro, nonostante l’iter fosse già ampiamente avviato, con il parere favorevole della Commissione urbanistica e l’iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio comunale. “Nessuna obiezione, nessun intervento: il sindaco ha lasciato che tutto procedesse per mesi, se non anni”, denuncia Rabbuffo.

La questione è esplosa nuovamente con l’annuncio del trasferimento provvisorio degli uffici e dei laboratori di ARPA nella sede di Sant’Atto, già in fase avanzata di attuazione. “Un trasloco costoso, già operativo, con oltre 700 scatoloni preparati, il trasferimento di apparecchiature delicate e investimenti significativi per adeguare i locali alle normative tecniche”, spiega Rabbuffo, che paventa “un danno erariale” e “l’ennesimo impoverimento del centro storico”.

Il consigliere evidenzia inoltre come solo grazie alla pressione di cittadini, consiglieri e persino esponenti del centrosinistra si sia sollevata l’attenzione sull’opportunità urbanistica persa: la riqualificazione di piazza Martiri Pennesi. “Il Sindaco, anche quando interrogato ufficialmente, ha mantenuto il silenzio”, attacca Rabbuffo, che chiede conto dei costi di eventuali penali, contratti da rivedere e spese per rimettere tutto in discussione.

“Ad oggi – conclude – la responsabilità politica è chiara: è del Sindaco di Teramo. Ancora una volta a pagare saranno i cittadini, come già avvenuto per teatro comunale, stadio, ipogeo e altre incompiute”.