«Il rapporto tra medico e paziente è da sempre basato sulla fiducia, sull’ascolto e sulla collaborazione. Oggi, però, questo legame rischia di sgretolarsi non per nostra volontà, ma a causa di un sistema sanitario sempre più fragile, che non riesce a sostenere né chi cura né chi ha bisogno di cure». Con queste parole la Fimmg Abruzzo – Federazione italiana medici di medicina generale – lancia un nuovo grido d’allarme sulla condizione della sanità territoriale nella regione. Lo fa attraverso una lettera aperta rivolta ai pazienti, che verrà affissa e diffusa negli studi medici.
Una denuncia forte, diretta, che punta a riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica su un sistema che – secondo il sindacato – «non regge più». «Lo vedete ogni giorno: liste d’attesa interminabili, esami a pagamento per avere risposte in tempi accettabili, reparti al collasso», si legge nella lettera. «Lo viviamo noi, quando burocrazia infinita e mancanza di personale ci costringono a dedicare più tempo a moduli che ai vostri bisogni. Lo subiscono i giovani medici, che fuggono da una professione resa insostenibile. Lo patite voi, quando l’accesso alle prestazioni diventa una corsa a ostacoli».
“NON È COLPA VOSTRA, NON È COLPA NOSTRA”
La Fimmg non punta il dito contro i cittadini, né si sottrae alle proprie responsabilità, ma parla di un fallimento strutturale e politico. «È il risultato di anni di scelte sbagliate: un sistema bloccato da logiche clientelari; una medicina del territorio cronicamente sottofinanziata; mancanza di un piano serio per modernizzare la sanità; nessun provvedimento efficace per ridurre la mobilità passiva».
Dopo aver provato invano a farsi ascoltare nelle sedi istituzionali, il sindacato ha deciso di rivolgersi direttamente ai pazienti. «È giunto il momento di rompere il silenzio che troppo spesso circonda i problemi della sanità territoriale. Sentiamo il dovere morale di affidarci alla trasparenza e al confronto con chi ogni giorno vive sulla propria pelle le conseguenze di questo sistema: voi, i nostri pazienti».
“LA SALUTE È UN DIRITTO, NON UN PRIVILEGIO”
Il messaggio finale è un invito alla mobilitazione collettiva. «C’è ancora speranza: possiamo cambiare le cose insieme. Perché la salute è un diritto, non un privilegio. Perché un sistema sanitario degno si costruisce con la voce di tutti: denunciando, chiedendo trasparenza, pretendendo scelte dettate da criteri non clientelari, sostenendo chi lotta per una sanità più umana ed efficiente».
La Fimmg conclude con un appello all’unità: «Noi continueremo a fare la nostra parte, ma abbiamo bisogno di voi. Pazienti e medici uniti possono diventare una forza inarrestabile».