La recente sentenza del Tribunale di Teramo, che ha riconosciuto un caso di mobbing ai danni di un ex dipendente del Comune di Castellalto, scuote la comunità locale e innesca una dura presa di posizione da parte dei consiglieri di opposizione.
In una nota congiunta, Ettorre Rita, Tini Valentina e Di Stefano Giovanni Carmine denunciano la gravità della vicenda e criticano duramente l’operato dell’attuale amministrazione, accusata di aver gestito in modo inadeguato l'intera situazione.
Sotto accusa è la condotta del sindaco Aniceto Rocci, che – secondo i consiglieri – avrebbe minimizzato il caso e omesso di attivare una verifica interna per un’eventuale azione di rivalsa nei confronti dei responsabili del danno economico, che ricadrà sulle casse comunali. “Anziché affrontare il problema con senso di responsabilità – scrivono i consiglieri – il Sindaco si è limitato a dichiarazioni pubbliche contraddittorie, tra l’altro ammettendo di non essere ancora ufficialmente a conoscenza dell’atto pur ventilando un ricorso in appello”.
I consiglieri evidenziano anche l’incongruenza di attribuire la responsabilità alla passata amministrazione, dimenticando che lo stesso Rocci ricopriva allora il ruolo di vicesindaco. “Una posizione che dimostra scarsa sensibilità istituzionale e un evidente tentativo di spostare l’attenzione dalle responsabilità personali emerse nella sentenza”.
L’opposizione esprime solidarietà all’ex dipendente vittima del mobbing, sottolineando come “il risarcimento, che quasi certamente si tradurrà in un debito fuori bilancio, non restituirà la dignità negata”. A tal proposito, si annuncia la possibilità di una segnalazione alla Corte dei Conti, affinché non siano i cittadini a farsi carico degli errori amministrativi, ma i diretti responsabili.
Richiamando la sentenza n. 308/2019 della Corte dei Conti, i consiglieri ricordano che, in casi di condanna per mobbing, è prevista la responsabilità anche dei funzionari preposti al controllo, se non sono intervenuti a fronte di climi lavorativi nocivi.
Nel mirino finisce anche il Segretario Comunale, all’epoca dei fatti – e ancora oggi – Dirigente Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. “Una figura chiave, che avrebbe dovuto garantire legalità e benessere organizzativo e che invece, dai fatti emersi, sembrerebbe aver mancato il proprio dovere”. Da qui la richiesta delle dimissioni immediate.
La conclusione è un appello all’amministrazione Rocci: “Serve un cambio di passo immediato. Vanno avviati accertamenti interni, assunte responsabilità, attuate misure disciplinari e preventive. Castellalto merita un’amministrazione trasparente, responsabile e umana. Chi ha subito un sopruso merita verità, giustizia e rispetto, senza che a pagare siano i cittadini”.